La musica che non c'è

Pubblicato il 18-08-2011

di gianni

Jean Michel Jarre - Oxygene - 1977
Il disco che lanciò la musica elettronica sul grande mercato discografico.

di Gianni Giletti

Ho avuto la sorpresa di trovare negli scaffali questo disco, rimasterizzato recentemente. Uscito nel 1977, fu il primo successo mondiale di questo originale compositore di musica contemporanea, figlio del celebre compositore e direttore d’orchestra Maurice Jarre (che, tra l’altro, ha composto le musiche del film “Gesù di Nazaret” diretto da Zeffirelli).
Con un percorso armonico estremamente raffinato ed elegante, questo disco diventa una piacevole passeggiata tra suoni affascinanti e melodie struggenti, sorretti da una ritmica – naturalmente elettronica – presente, ma non invadente; si tratta di un disco fatto per il CD quando ancora non esisteva. Infatti le sei parti in cui è diviso non sono separate e danno al disco la continuità di un’opera o di una suite. 
Oxygene lanciò definitivamente il talento di questo artista, che proseguì su quella strada con due dischi – Equinoxe e Magnetic Fields – ancora belli, ma non all’altezza del primo e che poi si dedicò alle performances dal vivo che hanno segnato un’epoca, dalla Place de la Concorde nel 1979, ai 5 Concerts in China nel 1981, insieme a 35 strumentisti locali, all’incredibile Music for Supermarkets del 1983, disco suonato e registrato in un supermercato ed edito in una sola copia, venduta a 10.000 dollari per beneficenza. La copia originale della registrazione venne poi distrutta per assicurare l’unicità del disco.
Dopo un concerto al Centro Spaziale della NASA, a Houston, per festeggiarne i cinquant’anni, Jarre toccò il massimo della creatività nelle celebrazioni dei duecento anni della Presa della Bastiglia, quando trasformò l’intera città di Parigi in un palco per uno spettacolo grandioso di musica, luci e colori. La reprise di Oxygene 7-13 edito nel 1997, riprende i temi del primo Oxygene 20 anni più tardi, rivisitandone i temi e i suoni.
Si può definire Jean Michel Jarre come il primo degli artisti multimediali del nostro secolo, sempre in anticipo sulle tendenze musicali che poi si affermano, che coniuga musicalità e “teatralità” in maniera esemplare, anche se talvolta – come tutti gli artisti in anticipo sui tempi – con risultati non sempre convincenti.
Gianni Giletti

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok