La pace parte dalla creatività

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


La Marcia della Creatività ha aperto l’incontro dei Giovani della Pace di Asti. Laboratori, tende del dialogo, festa e confronto: i giovani mostrano il volto pulito della pace. Chi aveva dubbi deve ricredersi.


“Si sa di qualche cittadino astigiano che avrebbe deciso per domenica 3 ottobre di andarsene dalla città non senza aver chiuso accuratamente tutte le porte di casa. Motivo: il timore della manifestazione del Mondiale Giovani della Pace”. Tra gli umori della vigilia, “La Gazzetta di Asti” aveva registrato anche questo. Scontato dire che lo stile degli incontri promossi dal Sermig non ha niente a che fare con gran parte delle manifestazioni di piazza.
 Qui, le persone non vengono per protestare, ma per proporre; e la pace prende così il volto di giovani, ragazzi e bambini, il sapore della spensieratezza e dell’allegria, la serietà dell’impegno di chi si mette intorno ad un tavolo a discutere.
Lo si è visto durante tutta la mattinata con la marcia della creatività, un percorso snodatosi lungo le strade del centro storico di Asti, grazie all’inventiva di gruppi e associazioni. Realtà a servizio dei più poveri, spazi dove disegnare e dare sfogo al proprio estro, tende del dialogo in cui confrontarsi tra coetanei sui temi del nostro tempo, musica e divertimento: una proposta ricca che ha voluto sottolineare come la pace si costruisca partendo dal contributo di ognuno.
E i contributi hanno spaziato davvero in più direzioni: c’è chi ha lasciato un messaggio di pace su lunghi rotoli di carta stesi lungo la strada, chi ha giocato, chi ha partecipato alle simulazioni della pace nei contesti di vita quotidiana, ecc…. Un laboratorio in piena regola che ha messo al centro la sensibilizzazione sui problemi dell’umanità, perché senza giustizia la pace non si realizza.
La lotta alla fame, la difesa della vita, l’impegno per lo sviluppo diventano sfaccettature di una stessa dimensione, che deve essere conosciuta e affrontata. In questo senso, i gesti aiutano, come ha dimostrato il pranzo delle decine di migliaia di giovani presenti: una semplice ciotola di riso e una bottiglietta d’acqua per riflettere sulla distribuzione iniqua delle risorse. I Giovani della Pace si uniscono idealmente ai poveri e dimostrano ancora una volta la credibilità di chi ha il coraggio di sporcarsi le mani.
Matteo Spicuglia

 

 

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok