La rubrica delle buone notizie

Pubblicato il 15-08-2012

di Valentina

a cura di Valentina Turinetto e Renato Bonomo -

PAKISTAN
Nel 1996, a seguito di generiche accuse mosse da un vicino di casa, Zaibul Nisa, una donna di 60 anni, venne arrestata con la grave accusa di blasfemia per aver dissacrato il Corano. Infatti, secondo il codice penale pakistano, fortemente influenzato dalla legge coranica, chi offende il libro sacro dell’islam o il profeta rischia pene molto pesanti che vanno dall’ergastolo fino ad arrivare alla pena di morte. Poche settimane fa, dopo 14 anni passati in prigione, la donna è stata finalmente rilasciata ed è tornata a casa. Il fatto è che Zaibul Nisa non ha mai subito un regolare processo per verificare le accuse che le sono state mosse. Per troppi anni è stata completamente dimenticata in una sorta di carcere-manicomio non solo dalle autorità, ma anche dai parenti più stretti che hanno avuto paura di essere additati come sostenitori di una blasfema.

SRI LANKA
A seconda di come venga usata, la memoria può diventare occasione per rinfocolare odi e rivalità oppure trasformarsi in uno strumento per riconoscere gli errori, per ricucire e progettare un futuro di pace e dialogo. Questo è il caso di alcune ong e della minoranza cattolica presenti nel martoriato stato asiatico che hanno voluto commemorare il Luglio nero del 1983, quando i cingalesi uccisero tremila tamil distruggendo 18mila loro case. Dopo 27 anni da quei tragici avvenimenti e dopo la recente e cruenta fine della guerra civile, i promotori dell’iniziativa hanno sentito la necessità di ricordare per dire basta a tutte le forme di violenza e di sopraffazione e per avviare un reale percorso di riconciliazione.

ITALIA
Secondo il VII rapporto del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, l’Emilia-Romagna è la regione in cui gli immigrati hanno più facilità a integrarsi; Parma è la prima provincia. Tra i tanti dati riportati, uno spicca in maniera importante: l’aumento degli immigrati non si traduce in un automatico aumento proporzionale delle denunce penali nei loro confronti. Ciò significa che non vale il ragionamento secondo cui l’aumento della criminalità è dovuto alla crescita dell’immigrazione: secondo gli autori del rapporto tali affermazioni sarebbero semplicemente dei pregiudizi. I dati dimostrano che tra il 2005 e il 2008, pur crescendo il numero dei reati, la percentuale dei crimini commessi da stranieri è sempre rimasto intorno al 10% del totale mentre, nello stesso lasso di tempo, il numeri degli immigrati del nostro Paese è aumentato del 50%.

ATOMI
L’ACQUA “DIRITTO UMANO UNIVERSALE”
L’accesso all’acqua potabile è entrato ufficialmente a far parte della Dichiarazione dei Diritti Umani. Non è un fatto banale, se si considera che sul pianeta 884 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e che più di 2,6 miliardi di persone, per lo più neonati e bambini, non dispongono di infrastrutture igienico-sanitarie di base. L’Assemblea Generale dell’ONU invita quindi tutti gli Stati membri e tutte le organizzazioni internazionali a fornire risorse finanziarie, tecnologie e competenze ai Paesi in via di sviluppo, affinché acqua potabile e servizi igienici di base siano garantiti a tutti. L’Assemblea, inoltre, ha anche confermato l’impegno degli Stati membri a dimezzare, entro il 2015, il numero di persone sulla terra che non ha accesso all’acqua potabile.

LA SOLIDARIETÀ DEI PICCOLI
Sono le 18.40 di un caldissimo pomeriggio di luglio. Al centralino dell’Arsenale sono poche le chiamate e anche alla porta si presentano poche persone, perché l’afa non invoglia ad uscire di casa. All’improvviso con uno scampanellio forte e ripetuto si presenta un uomo di probabili origini bengalesi, che in stentato e confuso anglo-italiano chiede aiuto per qualcuno in strada. Chiamo subito una persona che mi sostituisca alla porta ed esco fuori per accertarmi dell’accaduto e di come poter essere di aiuto. Seduto per terra un signore anziano col volto sanguinante ed il naso evidentemente rotto, viene sostenuto da un altro uomo, non italiano, con il viso disfatto e sofferente, che in un linguaggio non chiaro mi dice di aver chiamato l’ambulanza. Mi aiutano tutti e due ad accompagnare il vecchio signore in Arsenale.
Dialogo con l’uomo, in preda ad una ciucca esilarante, e intanto l’aiuto a ripulirsi, gli disinfetto le ferite e gli tengo la borsa del ghiaccio sulla fronte. Arriva l’ambulanza e, dopo qualche esitazione, il vecchietto si lascia portare in ospedale accompagnato fino al pronto soccorso dai suoi due angeli custodi che ringraziano per l’aiuto prestato. L’essere solidali, il farsi gli affari degli altri, esiste ancora… ed esiste proprio tra i più deboli e soli.

Foresta CHE CRESCE - Rubrica di Nuovo Progetto

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