LE ENERGIE “NUOVE”

Pubblicato il 31-08-2009

di laura e giancarlo

sole.jpg Energia solare fotovoltaica
I “pannelli solari fotovoltaici” producono energia elettrica semplicemente esposti al sole.
È la fonte di energia che ha le potenzialità più grandi. Si potrebbero tappezzare i tetti e le facciate sud di tutte le case. La produzione sarebbe enorme, anche se richiederebbe una diversa organizzazione del sistema elettrico perché i pannelli producono la corrente solo di giorno.
Per adesso i pannelli fotovoltaici hanno un grande problema: l’energia prodotta costa 2 - 3 volte più cara rispetto alle fonti tradizionali. Per diventare una forma di energia molto importante richiedono un grande sforzo di ricerca (nuovi materiali, nuove soluzioni tecniche) per renderli economicamente confrontabili con le altre forme di energia.
Adesso sono già usati per la produzione elettrica, con forme di incentivazione che prevedono il pagamento della corrente prodotta ad un prezzo fortemente maggiorato per rendere conveniente l’installazione. Questo limita molto la possibilità di diffusione: una forte incentivazione può essere applicata solo ad una quota minima della produzione, altrimenti le bollette degli utenti, che finanziano l’incentivazione, crescono troppo.

calore.jpg Energia solare termica
I “pannelli solari termici”, sui tetti delle case, catturano il calore del sole per produrre l’acqua calda per uso domestico o contribuire al riscaldamento. Dove ci sono le condizioni di convenienza economica è importante usarli, considerando anche eventuali incentivazioni.
Anche per questi pannelli il futuro è legato alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni, più efficienti ed economiche, che si inseriscano sempre meglio nell’impiantistica delle abitazioni.



terra.jpg Energia geotermica
L’energia geotermica è l’energia che si ricava dal sottosuolo, perché il cuore della terra è caldissimo. Tutti sappiamo cosa sono i vulcani. Sono famosi i soffioni boraciferi di Larderello, in Toscana, utilizzati per la produzione di energia elettrica, come le acque termali, che sgorgano naturalmente in diverse zone.
Oggi è possibile, mediante la trivellazione di pozzi non eccessivamente profondi (ad esempio 150 m) e l’utilizzo di “pompe di calore”, estrarre il calore geotermico e utilizzarlo per il riscaldamento domestico, in qualsiasi parte d’Italia. Il tipo di impianto è adatto a fornire la “base”del riscaldamento, da ottobre ad aprile, mentre i picchi del periodo più freddo, soprattutto a gennaio, devono essere coperti da una normale caldaia a metano. La inevitabile complicazione impiantistica ed il forte investimento iniziale vengono compensate da un risparmio di combustibile dal 50 % al 75 % in funzione del bilanciamento dell’impianto.
È una fonte che ha delle potenzialità enormi, meriterebbe più attenzione, un grande sforzo di ricerca e adeguate incentivazioni.
Sicuramente va utilizzata subito nelle zone dove il suolo è un po’ più caldo, ad esempio dove c’è circolazione di acque termali calde. È uno spreco evidente bruciare gas per riscaldarsi, quando si ha l’acqua calda naturale sotto i piedi.

Ferdinando Di Monaco



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