LE ENERGIE "MATURE"

Pubblicato il 31-08-2009

di laura e giancarlo

acqua.jpg Energia idroelettrica
È una energia dalla lunga storia, ma ancora poco sfruttata in molti paesi. La più preziosa perché adatta a regolare il sistema elettrico, dosando l’energia prodotta dai serbatoi delle dighe, di momento in momento, in modo da mantenere i valori corretti di tensione e frequenza nella rete elettrica.
In Italia abbiamo in funzione molti impianti, parecchi costruiti dai nostri nonni con ingenti e lungimiranti investimenti già negli anni 1910 -1930. Questi impianti sono stati una ricchezza incredibile per il nostro paese, perché fino al 1950 hanno trainato lo sviluppo dell’industria, e successivamente hanno consentito un sostanzioso risparmio sulla bolletta energetica.
In Italia si potrebbero costruire ancora numerosi nuovi impianti idroelettrici, ma difficilmente si ottengono le autorizzazioni necessarie, perché le amministrazioni tendono a privilegiare gli aspetti naturalistici, rispetto alla produzione di energia.
In Italia è in corso però un importante lavoro di rifacimento e ammodernamento dei vecchi impianti idroelettrici, soprattutto quelli costruiti tra il 1910 e il 1940.
Nel mondo c’è comunque un enorme potenziale idroelettrico ancora da sfruttare, e in molti paesi sono in costruzione nuovi impianti anche importanti.

atomo.jpg Energia nucleare
È riportata insieme alle rinnovabili perché comunque alternativa ai combustibili fossili.
È usata con profitto in quasi tutti i paesi più progrediti, ed è stata al centro di infinite polemiche.
In Italia abbiamo voluto esagerare. Se era giusto che a seguito del referendum del 1987 si sospendessero i programmi di sviluppo del nucleare in Italia, si è invece voluto andare molto oltre il dettato referendario, e cioè chiudere anche gli impianti già costruiti e funzionanti. Infatti avevamo i due reattori di Trino e di Caorso, proficuamente funzionanti in esercizio commerciale, e i due reattori di Montalto di Castro già costruiti e prossimi all’entrata in servizio. Questi 4 reattori non sono più stati utilizzati, e sono rimasti lì, visibili da molto lontano, come giganteschi monumenti allo spreco.
Un reattore nucleare è una grande costruzione, di altissima tecnologia, che richiede apparecchiature e lavorazioni costosissime. Abbiamo investito una montagna di soldi per costruirli, dovremo spendere un’altra montagna di soldi per smantellarli, e non abbiamo voluto beneficiare della corrente che si sarebbe potuto produrre!
Sul futuro del nucleare in Italia sono piuttosto scettico, indipendentemente dalle valutazioni sulla bontà o meno di questo tipo di energia. Dove la troviamo una società elettrica disposta a investire qualche miliardo di euro per centrali nucleari in Italia, quando è già successo, in tempi non tanto remoti, che la classe politica ha imposto alla società elettrica proprietaria di dismettere (= buttare via) gli impianti nucleari in esercizio perfettamente funzionanti?
Se le grandi società elettriche hanno risposto positivamente alle recenti aperture del governo italiano su questo tema, hanno anche messo bene in chiaro che prima bisogna cambiare il quadro normativo che regola la materia. In un paese con troppe leggi, spesso contorte, e grovigli inestricabili di competenze, non è facile istituire un quadro normativo favorevole agli investimenti nel nucleare.
Invece nel mondo, dopo un lungo periodo di stasi seguito all’incidente di Chernobyl (1986), il nucleare sta ricominciando a crescere. Sia per la sostituzione dei vecchi impianti da dismettere, sia per la costruzione di nuovi impianti, soprattutto in un paese fortemente energivoro come la Cina.

terra.jpg Energia eolica
In molti paesi i generatori eolici, generatori di corrente elettrica mossi dal vento, fanno parte del paesaggio. Sono gigantesche torri alte anche più di 100 m, stile moderno, 2 o 3 pale ad assetto variabile che girano a grande velocità, e si orientano in modo da essere investiti dal vento sempre frontalmente. Quando il vento è troppo forte, e rischia di abbattere o bruciare il generatore, le pale si orientano in modo da essere parallele al vento, così da non opporre resistenza, e girano in folle interrompendo la produzione.
È un tipo di energia in pieno sviluppo. Ha però il difetto di essere non programmabile e anche difficilmente prevedibile, per cui pone delicati problemi di regolazione della rete elettrica, e richiede di avere di riserva altri impianti tradizionali che possano entrare in produzione quando manca il vento.
È più conveniente dove il vento è frequente e il terreno è piatto, per cui il vento investe le pale in modo regolare, senza tanti vortici (Germania del nord, Danimarca, Francia del nord, Spagna, ecc.). In Italia è adatta per qualche zona (soprattutto al sud), mentre nella pianura padana il vento è troppo debole e raro per poter essere sfruttato in modo conveniente.

Ferdinando Di Monaco



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