Lettera a Mirko

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


9 gennaio: Mirko Sartori, 34 anni, è trovato morto nel suo garage. Nell’armadio della camera da letto il cadavere della madre, sui muri scritte d'angoscia, tra le quali una richiesta di aiuto rivolta ad “Ernesto” ed al Sermig.

di Ernesto Olivero


Mirko, non ti conoscevo, ma tu mi conoscevi. Hai scritto sul muro di casa tua: “Ernesto ti prego aiutami nel cammino improbo che spero mi conduca a divenire un uomo degno di questo nome”. Nessuno mi ha chiamato per ascoltarti, per capire la tua storia, ma ora la so. Apparentemente tu non ci sei più, ma il tuo richiamo resta. La tua lettera resta per sempre. Mi ha cambiato. La mia risposta non sarà solo la preghiera, che c’è stata subito e ci sarà ancora. La mia vera risposta sarà vedere il mondo anche con i tuoi occhi, ascoltare il mondo anche con le tue orecchie. La mia risposta sarà aiutare l’uomo ad essere meno indifferente. Siamo noi uomini alleati con l’indifferenza a permetterle di uccidere, a consentire alla solitudine, alla fame, alla guerra, all’ingiustizia di continuare a mietere vittime all’infinito.

Caro Mirko, se tu mi avessi incontrato non so se avrei potuto aiutarti, ma sono certo che io o qualcuno dei miei amici ti avremmo ascoltato e con il tuo consenso avremmo tentato una soluzione. Vorremmo veramente che i problemi degli altri diventassero i nostri problemi e vorremmo che la società facesse diventare i problemi dei cittadini delle opportunità. La nostra società per esempio non riesce neanche a far salire in modo dignitoso su autobus, treni e tram le persone che stentano a camminare perché i gradini sono sovente inaccessibili. Perché? L’elenco di queste assurdità, di queste ingiustizie è lungo.

Caro Mirko, vorremmo anche grazie a te contribuire a costruire un mondo migliore dove nessun Mirko possa chiudersi in casa, vedere la propria mamma morire e seppellirla in un armadio. Vorremmo che in futuro nessun Mirko fosse abbandonato a se stesso e ai suoi pensieri di morte. Vorremmo che quando in qualsiasi paese c’è una violenza contro un bimbo, una bimba, un anziano, il vicino, i vicini, potessero intervenire. È stato detto da molti che la tua è la casa degli orrori. Ma quale casa degli orrori! Quando una persona non sta bene, fa quello che può. La casa degli orrori siamo noi fuori perché non ci occupiamo degli altri.

Ernesto Olivero

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