Ministero della Pace

Pubblicato il 21-05-2024

di Gianfranco Cattai

Mai come ora l’umanità avverte l’urgente bisogno dei grandi tesori del bene comune; la libertà, la giustizia, l’amicizia, l’ascolto, la prossimità e, in una parola, della PACE. È la pace il valore più alto di tutti, la stella che illumina il cuore e le menti delle genti, l’armonia del mondo indicata nella Dichiarazione sulla Fraternità Umana, sottoscritta e presentata al Santo Padre il 10 giugno del 2023. Si è piantato un seme di cui, Fratelli Tutti sta curando la crescita. Nel percorso, Fratelli Tutti ha incontrato l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi che, sin dagli anni Novanta, ha avviato uno straordinario progetto per la Pace chiedendo la costituzione di un apposito Ministero così come incoraggiato nella stessa Dichiarazione sulla Fraternità Umana. Dal 2017 la comunità ha inoltre intessuto per la sua realizzazione una comunione di intenti in rete con oltre 20 associazioni ed enti e molte relazioni di livello nazionale e internazionale.

«Gli uomini hanno sempre organizzato la guerra: è ora di organizzare la pace». Dalle ceneri del secondo conflitto mondiale i Ministeri della Difesa e dell’Interno hanno sostituito il Ministero della Guerra. Un parto che, per eradicare dalla storia il flagello della guerra, avrebbe dovuto essere trigemellare, dando alla luce anche un Ministero della Pace. Il Ministero della Pace potrebbe indirizzare l’organizzazione istituzionale verso attività che promuovano e creino la cultura della pace nel Paese, mediante piani strategici strutturali nazionali di cura, promozione e mantenimento. Un autentico cambio di paradigma che operi un’inversione di marcia attuando una politica nonviolenta. Perché la pace non è questione di diventare più buoni ma è questione di intelligenza.
La pace può essere adeguatamente mantenuta, pianificata e sostenuta solo disinnescando con infrastrutture specifiche quei fattori che contribuiscono alla tensione e alla violenza. Serve una politica di pace per pensare e curare la pace. Una pace che non è assenza di guerra, ma capacità di porre le condizioni di giustizia per evitare l’insorgenza di conflitti futuri. La creazione di un apposito ministero garantirebbe un dialogo illuminato per ricercare e individuare soluzioni strategiche nonviolente e, attraverso l’esplorazione degli spazi ancora inesplorati della Carta costituzionale (artt. 11-52-41-2° comma, e art. 2), potrebbe fornire a ogni governo una competenza nella trasformazione nonviolenta dei conflitti.

Gianfranco Cattai
NP Aprile 2024

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