“Noa” (Universal-1994)

Pubblicato il 31-08-2009

di gianni


Quando ascolti uno dei brani di questo disco, ti accorgi del motivo per cui Noa è diventata una star internazionale: è impossibile resistere alla sua voce così evocativa e dolce, cosi alta e solenne, così tenera e confidenziale. In pratica, tutto e il contrario di tutto. La grandezza di un’artista si misura anche dalla capacità di penetrare nel cuore di chi l’ascolta, rispettandone la sensibilità e prendendo le persone dal loro “verso” migliore. La musica di Noa fa tutto questo. Non solo la sua voce, ma anche il modo di scrivere la musica emoziona.


A cavallo tra due mondi, Achinoam Nini - in arte Noa - nasce in Israele nel 1969 e quasi subito la sua famiglia, originaria dello Yemen, si trasferisce a New York, dove Noa vive per 17 anni, trascorsi i quali ritorna in Israele andando a vivere poco fuori da Tel Aviv. Dopo due anni di servizio militare, studia musica alla Rimon School dove incontra Gil Dor, che da allora diventa il suo partner artistico fisso.

Il disco che recensiamo oggi è il suo primo disco uscito a nome “Noa” con distribuzione internazionale ed è il disco che l’ha portata al successo.
La musica di Noa unisce davvero due mondi: una consistente parte di oriente contamina a fondo il rock americano – le ballads, soprattutto - che durante i 17 anni di Usa le è rimasto dentro, rendendo le sue canzoni una cosa particolare e originale, fondendo insieme un arcobaleno di suoni e emozioni.
Dal jazz al rock alle percussioni medio-orientali alle filastrocche ebraiche, le suggestioni musicali si impastano in maniera mirabile con la sua voce, vera protagonista del disco.

La chicca è alla fine: l’Ave Maria di Gounod è cantata con trasporto e con un accento tale da spostarla di diverse migliaia di chilometri verso Est.
Nonostante tutto questo ben di Dio, stentiamo ad ascoltare qualche suo brano in radio e quindi puntuale come le tasse (non proprio, visto che il disco è del 1994) compare la recensione su questa ormai implacabile rubrica, che tenta come sempre di segnalare ai propri affezionati lettori (sempre che ce ne siano) la musica che incuriosisce, stuzzica, colpisce, emoziona il vostro fedele rubrichista.

Shalom, Noa!


di Gianni Giletti
da Nuovo Progetto aprile 06

 

 

 

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