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La figura del papà negli ultimi anni nel nostro paese si è evoluta repentinamente, seguendo il cambiamento culturale e sociale che, come scienza e tecnologia negli ultimi venti o trent'anni ha acquistato improvvisamente una velocità incredibile.
La famiglia ha dei ritmi di vita che si sono adattati sulle nuove necessità che vedono entrambi i genitori impegnati col lavoro e che più o meno ugualmente si dividono le mansioni domestiche. Ecco quindi i papà coinvolti più attivamente nella vita dei propri figli, li vedono nascere, li accudiscono, li nutrono, li coccolano, giocano insieme a loro, instaurano dei rapporti fuori dai canoni fissi che volevano i padri burberi a casa solo la sera, e comunque estranei da tutto ciò che riguardava il mondo dei bambini. Salvo poi prendere loro le decisioni più importanti in qualità di capo famiglia. | |
| Molto meglio ora, in linea generale, per l'equilibrio di una creatura che si sta creando i riferimenti della vita. Peccato però che, dopo tutto questo bel coinvolgimento, in caso di separazione il papà sia completamente messo da parte, e in molti casi, perde a poco a poco il rapporto con i propri bambini senza poter fare nulla di concreto se non usufruire dei 2 fine settimana in cui ogni mese gli è permesso di incontrarli.
L'affidamento al padre è cosa rarissima, quello alla madre è automatico. Ma se si chiede ad un bambino a chi vorrebbe essere affidato questi dirà quasi sempre che vorrebbe stare con il papà e con la mamma. Un mio caro amico è separato da una donna che ha discreti problemi psicologici; egli non si dà pace per il fatto di non poter più vivere con la sua bambina di 4 anni, e che quest'ultima da un anno viva con la madre e con un uomo che il mio amico non ha mai visto in vita sua.
La madre fa fare a questa bimba una vita con ritmi e modi che non rispettano le esigenze di persona di 4 anni, e il padre se la vede consegnare intrisa di odore di fumo. Il mio amico vorrebbe vederla di più e avere voce in capitolo per quello che riguarda la qualità della vita di sua figlia, ma mi dice: "…io sono il papà solo ed unicamente quando devo consegnare l'assegno a fine mese". Questa situazione non sussiste solo nel nostro paese, ma anche in molti altri dell'Unione Europea. Si sente parlare di affidamento congiunto, ma per ora la situazione è quella che ho grossolanamente esposto qui sopra.
Cosa vuol dire agire secondo gli interessi del minore se il minore non viene in qualche modo interpellato e i suoi desideri non vengono tenuti in conto? Lina Battiferri |