O te gusta o te mata

Pubblicato il 27-06-2024

di Marco Grossetti

Erano farfalle nella pancia, ora manca il fiato. Manca la terra sotto i piedi, non esiste posto dove poggiare il capo. Credevamo di avere fatto sempre tutto bene, di meritare fortuna: il male non sarebbe arrivato, la casa era costruita sulla roccia, per sempre sarebbe stato per sempre. Invece tutto è andato perduto, dove andare e cosa fare ora?

Il telefono che suona, nessuna voglia di rispondere. Buio dentro gli occhi, vergogna per la polvere sopra il cuore, meglio mantenere una distanza di sicurezza, soprattutto da chi ci vuole bene. Non farci vedere così, ci fa brutti la tristezza. Il dolore ha superato la gioia, la salute è stata meno della malattia, cuore anestetizzato che nulla riesce a sentire.

Fa male solo a pensarci, le parole non escono, silenzi e sospiri di un innominabile vuoto. Tutto quello che significava vita sa di morte, il cuore batte ancora, ma per quale ragione? Mano che stringeva un’altra mano e ora incontra il vuoto. Soli e sembra che nulla possiamo, la speranza diventata impossibile, la paura passa da ogni spiffero e non troviamo pace.

Quando non lo sappiamo ancora che c’è un’altra vita dopo. Attorno ci sono appigli invisibili, lontani, nascosti. Basta trovare il primo, quando qualcuno o qualcosa ci fermano. E il desiderio della felicità diventa più forte del male dentro cui ci siamo persi.
Rinascere dalla cenere, non importa quanto tempo abbiamo passato chiusi dentro a scappare anche dalla nostra ombra. Perdersi e poi ritrovarsi, con il rischio di perdere ancora tutto, funziona così, vita pirata o te gusta o te mata. Per sempre è un posto che abbiamo dentro, abitato da persone che lo rendono speciale. Lo possiamo immaginare e lo possiamo sentire. Lo dobbiamo creare e inventare daccapo, soprattutto se lo abbiamo perduto.

Oltre il nostro dolore c’è già una vita nuova che ci aspetta, in tutta la sua imperfezione e in tutta la sua bellezza. Noi non lo sapevamo, ma era già tutto scritto, bastava togliere il velo. Ora di tirare fuori il vestito delle feste, il lusso di fermarci davanti uno specchio senza dover abbassare lo sguardo. La strada è stata lunga, il cuore è stanco, ma gli occhi sono di nuovo aperti, il passo è tornato leggero. Sono passati i giorni della vergogna. A ogni pioggia non vedrai l’ora di uscire fuori e saltare dentro una pozzanghera. A ogni nuvola nera carica di cose brutte sai che basta un soffio gigante per mandarla via. A ogni stella, chiudere gli occhi, cercare il desiderio più difficile e avere il coraggio di tentare la sorte.


Marco Grossetti
NP Maggio 2024

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