OGM - Organismi Geneticamente Modificati

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


Nel periodo estivo sono stati realizzati decine di articoli e servizi sui principali media riguardanti un tema di cui è ormai impossibile non occuparsi:
le biotecnologie.

... Carlo Degiacomi

I PASSI AVANTI DELLA SCIENZA FANNO DISCUTERE, NON SOLO GLI ESPERTI
La distruzione dei campi di mais transgenico in Piemonte; la Comunità Europea stabilisce delle regole per le sperimentazioni e le coltivazioni; il documento di fonte vaticana che riconosce come importante anche la strada degli OGM per lottare contro la fame nel mondo; i soliti titoli imprecisi sulla creazione di embrioni uomo-coniglio; morbo di Parkinson: via alla prima cura genica negli Usa su dodici pazienti, nel tentativo di correggere all’origine le modificazioni genetiche ecc... C’è notizia e notizia e tra le più significative dal punto di vista sociale ci sono sicuramente l’annuncio del Vaticano e il tentativo di sconfiggere malattie che affliggono un numero enorme di persone al mondo.

E’ POSSIBILE NON SEMPLIFICARE UN TEMA COMPLESSO?
Non si può fare a meno di notare che i messaggi sulla scienza che riguardano questioni di pubblico interesse, trovano poca o tanta audience solo se lo decidono i media, che oggi hanno una propensione alla demogogia e al populismo esagerata: scelgono di dire al pubblico quello che il pubblico vuole sentirsi dire, semplificando molto le questioni complesse. Anche in Piemonte la discussione sugli OGM non ha brillato in chiarezza: la distruzione del Mais transgenico diventa una difesa dei prodotti locali! Forse è utile qualche approfondimento in più!
PER DISCUTERE E DECIDERE IN DEMOCRAZIA OCCORRE PIÙ DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
Non sono un tecnico e mi limito quindi a cercare di spiegare come si potrebbero fornire alla gente comune e senza formazione scientifica, elementi di base per poter capire e ragionare con la propria testa. Limitiamoci al tema più specifico delle biotecnologie riguardante gli OGM in campo alimentare. Sicuramente su questi temi come su altre delicate questioni scientifiche le élite politiche e culturali italiane hanno un deficit di cultura scientifica, ascoltano con poca pazienza gli esperti e tengono poco conto delle loro opinioni, non le confrontano, ma si trasformano automaticamente loro in esperti. E’ quindi molto importante che le élite religiose abbiano un atteggiamento culturale di approfondimento, di dubbio e attenzione e che il Vaticano abbia cominciato a dire: discutiamo bene, senza posizioni aprioristiche e ideologiche anche sulla strada degli alimenti OGM, poi vedremo se è percorribile.
IL SUD DEL MONDO DICE ANCHE: “FATEMI SCEGLIERE”
Un rappresentante del Sud Africa, Paese impegnato in coltivazioni e sperimentazioni di cibi transgenici e membro della Direzione del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, ha fatto sentire la sua voce controcorrente rispetto a molti personaggi, una per tutti Vandana Shiva (scienziata e filosofa indiana), che a nome del sud del mondo contrappongono le forze locali a qualsiasi ricerca e sperimentazione biotech, alle possibilità che tecniche “povere” legate alla realtà e alle abitudini della propria terra, facciano molto più di interventi “occidentali”. Sheila Sisuli (…) chiede una cosa semplice: il diritto di scelta. Pare l’uovo di Colombo. Gli alimenti OGM sono al centro di una furibonda guerra commerciale tra gli USA e l’Unione Europea, mascherata da scontro ideologico: chi sostiene che il cibo OGM è la salvezza potenziale e la chiave per porre fine alla fame, specialmente in Africa (in Cina sono già diffusi), e chi denuncia che serve solo ai profitti di poche multinazionali. Entrambe le posizioni hanno elementi di ragione.
SONO POSSIBILI RICERCHE CHE TENGANO CONTO DELLE SPECIFICITÀ LOCALI?
Le ricerche che animano le aziende che producono sementi transgeniche cercano di migliorare la situazione dell’agricoltura del mondo sviluppato e non sono certo adatte all’agricoltura su piccoli appezzamenti, con l’80% del lavoro agricolo svolto dalle donne e con scarsa possibilità di irrigazione, senza macchinari. Perché governi e aziende non ne discutono? Non provano a ragionare insieme su tecnologie a vantaggio dei contadini più poveri del mondo? Richiesta ingenua? Forse si potrebbero dirottare investimenti pubblici e privati, rinunciando a qualche profitto, per sviluppare ricerche biotech su prodotti tipici africani...

I PRO E I CONTRO ITALIANI SUGLI OGM NELL’ALIMENTAZIONE
A FAVORE: PAURE IRRAZIONALI
La sicurezza alimentare oggi è uno dei temi più importanti per l’uomo. Ma sugli OGM prevale ancora la paura di ciò che è nuovo. Bisogna invece discutere di problemi reali, di regole, standard e criteri procedurali. Non c’è un solo caso documentato di danni, anche lievi, causato da piante o prodotti transgenici. Le sperimentazioni fanno sperare in notevoli benefici: ridurre l’uso di erbicidi e pesticidi; estendere le coltivazioni in terreni e zone poco adatte; affrontare con maggiore produttività la fame nel mondo.

CONTRO: IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
C’è un criterio di fondo: il “principio di precauzione”. Fino a che non è dimostrato che dalle manipolazioni non vi sono pericoli per l’uomo e per l’ambiente, occorre agire come se questi ci fossero. Perché bisognerebbe credere a chi giura che i prodotti transgenici sono sicuri? Chi può garantire che anche il cibo transgenico non riserverà qualche sorpresa?

CONTRO: LE PRINCIPALI OBIEZIONI
a. Le possibili reazioni allergiche causate dai prodotti geneticamente modificati usati come cibo; b. Le possibili produzioni di sostanze tossiche nel cibo da parte dei geni modificati; c. L’uso di geni che conferiscono resistenza ad antibiotici usati come segnalatori degli inserimenti riusciti dei geni; d. La possibilità di danni ambientali attraverso introduzioni casuali delle caratteristiche OGM in altri organismi; e. Le speculazioni economiche di ditte private di ricerca e di multinazionali in questi campi.

A FAVORE: RISPOSTE SCIENTIFICHE?
Se in un pomodoro si inserisce un gene di pesce per renderlo capace di resistere ai danni del gelo, non per questo si è di fronte ad un orribile prodotto. Siamo sempre di fronte ad un pomodoro, che oltre alle sue decine di migliaia di geni contiene anche un piccolo frammento di gene estraneo. Dal punto di vista chimico il DNA è “soltanto” una catena di “basi” che sono esattamente le stesse in qualsiasi organismo vivente, essendo il codice genetico universale. Quando mangiamo qualsiasi cibo, non ne mangiamo forse anche i geni? Non è realistico il passaggio di un gene di un prodotto OGM da una specie all’altra tramite l’apparato digerente, tramite i batteri che ospitiamo nel nostro intestino. Il punto di preoccupazione della resistenza agli antibiotici è in via di soluzione con la modifica delle procedure per il trasferimento dei geni nei vegetali.

ALTRI INTERROGATIVI
a. Quali sono le speculazioni economiche di ditte private di ricerca, di multinazionali, in questi campi, l’arroganza della aziende, le scoperte in mano a pochi, l’origine delle sementi perché i coltivatori non dipendano da terzi? b. Quali sono i vantaggi (costo, gusto, modo d’uso, altro) che dovrebbero portare i consumatori consapevoli (quindi con un sistema di etichettatura trasparente) a preferire i prodotti OGM, se circolano voci di ogni tipo, anche non fondate, che essi presentano rischi? E si potrebbe continuare.

CHE COSA È IMPORTANTE?
Avere gli “attrezzi” per non accontentarsi delle semplificazioni, delle posizioni troppo facili, avere qualche dubbio per potersi così farsi un’idea propria su quanto ci viene comunicato. Importanti le iniziative divulgative per le famiglie e le scuole. Ve ne segnaliamo una a Torino, che vi fa pensare e vi informa.
Carlo Degiacomi
www.ticaebio.it





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