Oltre il pregiudizio: l’incontro possibile

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Oltre il pregiudizio: l’incontro possibile” era il titolo della seconda tappa della “Giornata nazionale del dialogo cristiano-islamico”, svoltasi a Torino domenica 21 novembre scorso.


E proprio oltre il pregiudizio hanno dimostrato di saper andare le ca. 100 persone raccoltesi al Centro Dar al Hikma di Via Fiochetto per incontrare “il diverso”. Divisi in gruppi, animati da una coppia di giovani islamico/cristiana, i partecipanti (la maggior parte giovani) si sono raccontati, senza “peli sulla lingua”, perplessità, curiosità, speranze, toccando argomenti non di poco peso, dal come vivere la propria fede al rapporto di coppia, alla partecipazione alla vita sociale, al rapporto con i rispettivi testi sacri… Il tutto con l’essenzialità ed il coraggio che i giovani sanno mettere nei propri discorsi, senza mascherare le rispettive identità ma anche con rispetto e vera attenzione alla comprensione dell’altro.
A fare gli onori di casa, Younis Tawfik, Direttore del Centro, che ha sottolineato come nell’epoca della morte delle ideologie occorra credere negli uomini e nelle donne.
A conclusione del lavoro dei gruppi, è stato invitato a tirare le fila del pomeriggio Luigi Berzano, Direttore del Corso di Servizi Sociali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino, il quale ha commentato positivamente lo sforzo di andare oltre il pregiudizio, non solo negativo ma anche positivo (quello che faccio io è meglio di quello che fai tu, la mia religione è migliore della tua). Un pregiudizio più forte quando si ragiona per categorie, più difficile da mantenere di fronte alle persone. Proprio per questo, a suo dire, l’unica etica compatibile con la società globale del terzo millennio è una etica dei volti, rispettosa del mistero conservato dietro il volto di ognuno.
A conclusione della giornata, il gruppo scout Agesci presente ha invitato tutti alla Stazione di Porta Nuova (Torino), sabato l’11 dicembre alle ore 16.00, per accogliere l’arrivo della Luce di Betlemme, proveniente da altri Paesi d’Europa. Nella Chiesa di Betlemme vi è una lampada ad olio che arde perennemente: è la Luce della Pace, un semplice segno simbolo di fraternità, che unisce attorno al mistero di Natale milioni di persone. Dal 1986, infatti, gli scouts accendono ogni anno una lanterna da quella lampada, distribuendo la sua luce a quante più persone possibile come mandato ad essere promotori della pace.
Altre iniziative nazionali: http://www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm
IL DIALOGO
E’ educazione all’ascolto reciproco
E’ purificazione della memoria
E’ apprendimento del perdono e dell’umiltà
E’ riconoscere che la verità non si scopre da soli, non la si possiede,
ma è sempre più avanti di noi






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