OSARE LA PACE III

Pubblicato il 31-08-2009

di Elena Goisis

“Ri … crearsi, abitare la terra, custodire la creazione” è il titolo dell’incontro tra giovani delle diverse Chiese italiane che si svolgerà questo fine settimana a Torino. La cronaca della conferenza stampa.

di Elena Goisis

OSARE LA PACE PER FEDE III

Torino, 28-29 marzo 2009
“Ri … crearsi, abitare la terra, custodire la creazione”
Questo il titolo dell’incontro tra giovani delle diverse Chiese italiane sulla salvaguardia del creato che si svolgerà questo fine settimana in varie sedi della città di Torino, promosso da 22 tra associazioni e Chiese cristiane.
Si è tenuta questa mattina presso la Casa Valdese la conferenza stampa di presentazione, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle tre principali Chiese italiane, oltre a rappresentanti del mondo giovanile e del SAE (Segretariato Attività Ecumeniche, promotore principale).

Ha moderato Silvia Pochettino, giornalista e direttrice di Volontari per lo Sviluppo, sottolineando l’importanza del momento storico nel quale l’incontro si svolgerà e l’origine “dal basso” di Osare la pace, alla sua terza edizione dopo Firenze 2005 e Milano 2007.

logoosarepace Mons. Luigi Bettazzi, Presidente emerito di Pax Christi e Vescovo emerito di Ivrea, ha sottolineato come oggi la paura porti a chiudersi per “garantire” le proprie sicurezze ma in realtà togliendo delle sicurezze agli altri. Ha ricordato il grande incontro interreligioso promosso da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, nel quale il papa invitò tutte le tradizioni religiose a pregare insieme almeno una volta al giorno per non limitarsi ad una semplice “coesistenza”. Ha ricordato altresì come Giovanni XXIII nell’indire il Concilio Vaticano II avesse voluto un Concilio non dogmatico bensì pastorale, espressione di una religione che lungi dal riaffermare distinzioni aiutasse il superamento di chiusure e problematiche umane. “Siamo come Dio ci vuole se siamo non ognuno per sé ma ognuno per l’altro” ha concluso.
Don Maurizio De Angeli, Responsabile della Pastorale Giovanile della Diocesi Torino, ha riferito il commento di un gruppo di giovani al tema del convegno, letto come una triplice provocazione: l’arte del “custodire” non appartiene più al nostro tempo, che conosce solo il cambiamento continuo; la coscienza ecologica costringe a guardare al futuro, dimensione pressoché sconosciuta alle generazioni attuali; il richiamo alla creazione invita all’ascolto della Parola di Dio.

Il Pastore Giuseppe Platone, della Chiesa Valdese, coordinatore del Comitato interfedi di Torino, giunto in sala al rientro da un viaggio in Palestina, ha testimoniato l’amarezza provata a Gerusalemme, dove “tutti corrono a pregare ma l’odio si taglia con il coltello”. Ha affermato come la laicità dello Stato sia la miglior garanzia per una vera libertà religiosa, così come la distinzione tra cittadinanza ed appartenenza religiosa, chiedendo che in Italia si giunga all’approvazione di una legge-quadro sulla libertà religiosa. Ha rivendicato per le religioni il compito di essere “sentinelle della città”, lasciando alla politica il compito delle traduzioni giuridiche e politiche appunto. Ha evidenziato che, se dopo la primavera ecumenica post-conciliare le religioni hanno imparato davvero ad amarsi e rispettarsi, non possono oggi fare a meno di essere ecumeniche e di lavorare (oltre che discutere) insieme.

Il Pastore Giuseppe Platone, della Chiesa Valdese, coordinatore del Comitato interfedi di Torino, giunto in sala al rientro da un viaggio in Palestina, ha testimoniato l’amarezza provata a Gerusalemme, dove “tutti corrono a pregare ma l’odio si taglia con il coltello”. Ha affermato come la laicità dello Stato sia la miglior garanzia per una vera libertà religiosa, così come la distinzione tra cittadinanza ed appartenenza religiosa, chiedendo che in Italia si giunga all’approvazione di una legge-quadro sulla libertà religiosa. Ha rivendicato per le religioni il compito di essere “sentinelle della città”, lasciando alla politica il compito delle traduzioni giuridiche e politiche appunto. Ha evidenziato che, se dopo la primavera ecumenica post-conciliare le religioni hanno imparato davvero ad amarsi e rispettarsi, non possono oggi fare a meno di essere ecumeniche e di lavorare (oltre che discutere) insieme.

Padre Lucian Rosu, della Chiesa Ortodossa Romena di S. Croce – Torino, ha affrontato il collegamento esistente tra pace e salvaguardia del creato: entrambe esprimono il compito affidato da Dio agli uomini, di “custodire ciò che è stato loro donato”, di custodire in particolare quella pace che è stata il primo dono di Gesù risorto ai suoi. Ha ricordato infine l’attenzione della liturgia ortodossa alle esigenze del creato.

programmaosarelapace
Simone Morandini, del Comitato Esecutivo del SAE, ha ripercorso la nascita di Osare la pace 6/7 anni fa, allorché giovani di diverse Chiese cristiane radunati occasionalmente dal SAE decisero di trasformare in Appuntamento periodico la gioia di questo ritrovarsi. Il nome attribuito al percorso riprese una frase di Dietrich Bonhoeffer, che invocava una parola comune delle Chiese di fronte al tentativo del nazismo di sottomettere il cristianesimo ai propri fini. Così oggi è bene che le comunità ecclesiali, oltre a far esperienza di conoscenza reciproca, imparino a far risuonare insieme le loro parole in favore della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato, ma anche i loro stili di vita personali ed ecclesiali, e le loro pratiche.

Susanna Bustino, Presidente Nazionale della GIOC, conclude la carrellata di voci evidenziando due “valori aggiunti” dell’iniziativa: il lavoro congiunto di numerose realtà per l’intero arco di un anno di preparazione e il risvolto di testimonianza affidato al laicato giovanile verso i propri coetanei. Da questo punto di vista ha evidenziato come, ad esempio nell’ambito del lavoro, all’uomo sia chiesto non solo di custodire, ma anche di “creare” la realtà in cui si trova a vivere. Un lavoro di creazione che chiede continuità, e valorizzazione dei talenti dei giovani, dentro e fuori dalle Chiese.

Salutando i presenti, Silvia Pochettino ha concluso la conferenza stampa auspicando che la tradizione degli incontri di Osare la pace, come spesso accade per ciò che “nasce dal basso”, dalla gente comune e dai giovani, diventi elemento per il cambiamento istituzionale.

di Elena Goisis

Info ed iscrizioni:
Segreteria c/o Acli Torino, Via Perrone 3 Bis, 10122 Torino
Lunedì, mercoledì e giovedì ore 14.00-17.00
tel. 011.5712889
info@osarelapace.it , www.osarelapace.it

 

 

 

 

 

 

 

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