Piccoli schiavi

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea



Non si può sopportare che migliaia di bambini viaggino per l'Europa come dei pacchi postali e con un listino - prezzi.
Le storie di bambini comprati e venduti; i paesi di provenienza sono Albania, Romania, Bulgaria, Moldavia, Ucraina e Russia.

... Gian Mario Ricciardi


Sono piccoli. Dei bambini: dai 10 ai 14 anni. Quasi tutti rumeni. Dalle fogne di Bucarest ai portici di Torino, Milano, Roma, Napoli. Sono i nuovi baby-rapinatori. Dieci, venti, non di più, obbligati alla strada, a rubare e scippare.
A Torino popolano le strade e i portici attorno alla stazione di Porta Nuova. Dormono in vecchi capannoni abbandonati e colpiscono anche in centro come nei quartieri periferici.
Scelgono la penombra del tramonto. Tre li hanno presi: due arabi e un magrebino. Il loro capo era una donna italiana di 30 anni. Due le aggressioni di cui sono accusati. Le vittime un uomo e una ragazza, tutti e due accerchiati stile guerriglia, picchiati e derubati di cellulare, orologi e portafogli.
Come tra la centrale Piazza Carlo Felice e la via che fiancheggia la stazione. E' territorio dei "nanetti romeni". Sono in azione anche al mattino. Aspettano chi va a lavorare per le 8.00. Rubano telefonini e portafogli. Abilissimi s'avvicinano sofficemente, aprono le borse, le svuotano e scappano. Il loro territorio preferito è il tram. Colpiscono in tre. Sempre in modo diverso. Uno chiede informazioni, l'altro s'occupa della borsa, il terzo la prende e via. Azioni sincronizzate, come nei film. Gesti ripetuti decine di volte, ogni giorno. Ai carabinieri del quartiere di San Salvario le denunce arrivano da anziani al rientro dalla spesa, da studentesse che tornano alla stazione dopo le lezioni universitarie, da operai che rientrano a casa.
Baby e scaltri. Vestiti normalissimi ma dignitosi: jeans, maglietta e giubbotto. In pochi secondi, tra una fermata e l'altra, sanno attrarre benevolmente l'attenzione ed è allora che si muovono.
Ogni giorno ne fermano quattro o cinque. Vanno in comunità e scappano di nuovo per tornare in strade e viali. Consumano le ore in crocchi agli angoli dei corsi, nei giardinetti, vicino alle pensiline degli autobus.
Dietro di loro, a volte soltanto genitori senza scrupoli. Alcuni sono stati bloccati, denunciati, arrestati, riportati in Romania. Qualche volta ci sono uomini e donne anche italiani che li sfruttano in proprio, ma sono casi isolati.
Quasi sempre, invece, dietro i volti puliti di questi ragazzi, ci sono bande criminali molto organizzate. Gruppi che spostano, a piccoli gruppi, mescolandoli a famiglie vere e false, decine di bambini, ogni mese. Li fanno entrare con visti turistici, superano i controlli alle frontiere, li sistemano in alloggi-topaie di complici, in cascine abbandonate o casolari disabitati lungo le linee ferroviarie. Si spostano in continuazione.
A Torino per due tre settimane, al massimo, poi Milano, Roma. Quindi Madrid, Lisbona, Parigi. E li obbligano ai gesti e alla vita di ladri. Loro non si ribellano. Sempre meglio della fame e delle fogne, sempre meglio dei loro amici che spariscono come farfalle a Bucarest come in Georgia (vedi N.P. aprile '04), rapiti per farne carne da macello, rapiti per rubar loro gli organi da trapiantare ai ricchi del mondo. Sempre meglio, certo, ma pur sempre una vergogna che l'Europa (sia pure in parte prigioniera delle sue paralizzanti procedure) non può continuare a sopportare.
Non si può sopportare che migliaia di bambini viaggino per l'Europa come dei pacchi postali e con un listino - prezzi. Dal rapporto sui minori di "Save the children" emerge l'amarissima verità di bambini comprati e venduti. I paesi di provenienza sono Albania, Romania, Bulgaria, Moldavia, Ucraina e Russia.
Comprati e venduti, per essere obbligati a mendicare nelle capitali del Vecchio Continente, per essere sfruttati, per essere menomati. L'ultimo traffico scoperto parte dalla Bulgaria (dove sono state reclutate le madri incinte), passa per la Grecia (dove viene effettuato il parto e preparati i documenti e si conclude con l'acquisto: quindici mila dollari per un neonato maschio, 7 mila per una femmina. E' il "mercato delle adozioni"). I prezzi scendono mano a mano che aumentano gli anni. Orrendo mercato.

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