Piove sul bagnato

Pubblicato il 10-11-2009

di Gianni Giletti

avevo-fameico.jpg“Noi non chiediamo altro che di metterci al servizio dell’umanità, specialmente di quella più sofferente ed emarginata”. Queste parole del Papa per la Giornata Missionaria mondiale le facciamo nostre, cominciando dalla lotta alla fame.

di Ernesto Olivero

Oltre 1 miliardo di donne, uomini, bambini e bambine soffre la fame, circa un sesto della popolazione mondiale è costretto a fare i conti con la malnutrizione e la miseria. Questo dato allarmante è stato diffuso dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-Moon in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
L’insicurezza alimentare ha raggiunto il livello più alto dal 1970. L’obiettivo di dimezzare il numero degli affamati entro il 2015 sembra ormai tramontato. La crisi colpisce soprattutto le popolazioni dell’Asia e quelle che si affacciano sul Pacifico (642 milioni di persone coinvolte), seguite dall’Africa Subsahariana e dall’America Latina, ma interessa anche i Paesi ricchi. Le cause vanno cercate, secondo il rapporto F.A.O., nella crisi economica e nel crollo degli aiuti internazionali destinati ai Paesi poveri.

A questa cifra in costante aumento si aggiunge il dato agghiacciante delle 30.000 persone che muoiono letteralmente di fame e di stenti ogni giorno. Per la maggior parte dell’opinione pubblica è probabile che si tratti solo di un numero, di una notizia presto dimenticata. Per le associazioni e le organizzazioni che si impegnano con la concretezza della solidarietà a combattere le ingiustizie è invece un numero tremendo che entra nella coscienza e spinge a correre di più per fare tutto quello che si può. Si può dire, in questo caso, che “piove sempre sul bagnato” nel senso che piove su chi ha già il cuore e la mente sintonizzati sui bisogni degli altri.

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Cari amici, sono convinto che si sia già fatto tanto, ma occorre fare di più, insieme ai tanti che lottano contro la fame e l’ingiustizia. Continuo a credere che la fame sia ingiusta, che la fame si può combattere e abbattere cominciando dal denunciare senza indugio gli sprechi e gli abusi ben presenti anche in questo settore. Basta pensare alla quota di aiuti che vengono spesi in strutture e in stipendi sproporzionati anziché arrivare direttamente a chi ne ha bisogno per sopravvivere.

Ancora una volta penso che non possiamo dimenticare, anzi dobbiamo ringraziare i missionari e i laici che giorno e notte, in mille e mille villaggi lottano per portare un po’ di dignità, un po’ di istruzione, di cure, di futuro e di speranza. Ogni giorno, ogni momento c’è qualche missionario, qualche laico che si china con tutto se stesso su bambini, su anziani, donne e uomini in attesa di condizioni di vita semplicemente umane.

Oggi tanti si lamentano per le conseguenze della crisi economica che limita i consumi voluttuari, che costringe a fare bene i conti magari riducendo i giorni di ferie o evitando di cambiare l’auto tutti gli anni. Anche in questo caso “piove sempre sul bagnato” nel senso che piove su lamentele frutto di egoismo e indifferenza. Ma penso che molti di noi siano più contenti di essere bagnati da un supplemento di fatica spesa per gli altri.

 

Torino, città dell’Arsenale della Pace
16 ottobre 2009

Ernesto Olivero

 

 

 

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