Scoppia non dalla gioia

Pubblicato il 13-03-2012

di Ernesto Olivero

di Ernesto Olivero - Ho ancora negli occhi la notte in cui la Dora Riparia entrò nell’Arsenale. In un amen invase tutte le stanze, irrefrenabile. In pochi attimi, danni per milioni di euro. Quando una parte della montagna franò nel bacino del Vajont, in un battibaleno l’acqua scavalcò la diga e tracimò a valle con potenza distruttiva, spazzando tutto quello che incontrava sul suo cammino e uccidendo quasi duemila persone. Tutto fu annientato. Dolore e paura si possono ancora leggere negli occhi dei sopravvissuti. Oggi in Italia c’è una crisi tremenda che arriva da lontano. Per anni abbiamo vissuto una vita superiore alle nostre possibilità. Molti manager e banchieri hanno guadagnato stipendi d’oro, hanno incassato liquidazioni inique da centinaia di milioni di euro. E tuttora non sono pochi gli italiani che, per pochi anni di servizio prestato, percepiscono emolumenti, pensioni, vitalizi impronunciabili e scandalosi.

Oggi però non basta più pensare che sia sufficiente metterci una pietra sopra e voltare pagina, perché quello che è stato è stato. C’è un odio intorno a noi che vuole esplodere, più distruttivo dell’acqua della Dora e del Vajont. Chi ci guida, chi ha responsabilità nel campo spirituale, politico, culturale, economico… deve entrare in fretta e senza tergiversare in una logica diversa che sfoci in comportamenti nuovi. Perché, ad esempio, molti importanti esponenti del passato continuano ad avere scandalose scorte di sicurezza e non le rifiutano? Cari amici, il qualunquismo non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai. L’odio intorno a noi può avere parecchie ragioni dalla sua parte, ma io sono convinto che sia la luce ad annullare il buio. Questa luce si manifesta in comportamenti etici: ad esempio, non continuare a rubare. Un mondo nuovo è possibile, ma deve sul serio essere nuovo! Altrimenti i giovani non vi entreranno mai. Anzi, se ne stanno già facendo un altro parallelo e ripiegato su sè stesso. È fondamentale trasmettere un messaggio di speranza e fiducia, focalizzare l’attenzione verso il prossimo, invogliarci tutti a gettare il cuore oltre l’ostacolo e trasmettere questo nuovo modo di vedere a tante persone. È la nostra speranza per guardare al futuro – che, altrimenti, rischia di non esserci – con ottimismo, sobrietà rigorosa e rinnovata fiducia.

 

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