Sermig e Tsunami - Zona dell'intervento

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro



ASSETTO POLITICO-ISTITUZIONALE
DELLA SPECIFICA ZONA DESTINATARIA DELL'INTERVENTO



L’area oggetto dell’insieme di interventi che il Sermig ha avviato e si propone di realizzare è la fascia costiera meridionale dello Stato indiano del Tamil Nadu.
I distretti in particolare sono quelli di Kancheepuram e di Nagapattinam.

 

Il Tamil Nadu (terra dei Tamil) è lo Stato più meridionale dell’Unione Indiana, e in essa il quarto per dimensione, amministrativamente suddiviso in 30 distretti. La sua popolazione supera i 62 milioni (circa il 6% di quella indiana).

La sua storia ha origine migliaia di anni fa, e gli attuali abitanti sono i più antichi del subcontinente, i “Gravida”, spinti a insediarsi nell’estremo Sud e in parte dell’isola di Sri Lanka dalle invasioni ariane nella valle dell’Indo. Ne deriva la particolare cultura e identità di antiche origini in questa zona che si esprime anche nella lingua ufficiale, il Tamil.

In termini di sviluppo, lo Stato del Tamil Nadu ha ottenuto risultati in alcune aree e meno in altre. Complessivamente, la gran parte della popolazione dipende dall’agricoltura per la sua vita, ma considerevole è stata negli ultimi anni anche la crescita della industrializzazione e della urbanizzazione, con tassi di crescita dell’economia che hanno superato quello medio dell’Unione, collocandosi dappresso alle migliori performance.

Peraltro, tra la popolazione attiva la crescita maggiore in numero si è avuta tra i “lavoratori marginali”, precari e legati alla “economia informale” che resta una componente molto rilevante dell’insieme, rispetto a quelli attivi in una occupazione vera e propria nel contesto “formale” A dell’economia.

Dal settore primario dipende tuttora circa il 50% della popolazione. Il suo reddito pro-capite è cresciuto solo marginalmente, molto meno di quelli dei settori secondario e terziario, più concentrati nelle aree urbane. In uno scenario di ridimensionamento del livello di povertà questa appare più diffusa nelle zone rurali - il numero delle persone che vivono al di sotto della soglia di povertà, ossia in condizioni di grande deprivazione, era stimato nel 1999-2000 intorno ai 13 milioni, di cui 8 nelle campagne e 5 nelle città - anche se nelle grandi città come la capitale Chennai la povertà è massicciamente presente (44% degli abitanti). Tra i gruppi sociali la situazione peggiore è quella dei “fuoricasta”: tra di essi vivono al di sotto della soglia di povertà il 56% nelle città e il 33% nelle campagne.

Migliorata la speranza di vita alla nascita (65 anni per gli uomini, 67 per le donne), e in decrescita, sebbene ancora elevato, il tasso di fertilità, la bassa produttività del pesante lavoro di larga parte della popolazione, e le cattive condizioni di salute, si pongono alla base della persistenza di un elevato tasso di bambini sotto i 5 anni - 46% - sottopeso causa malnutrizione.

In campo sanitario e nutrizionale molto lavoro resta da svolgere focalizzando l’impegno nella prevenzione, e nella lotta ai fattori base dei problemi, il che implica una enfasi sulle strategie di sviluppo comunitario, educazAione e partecipazione per far crescere consapevolezza individuale e capacità.

A questo scopo appare certamente da migliorare il ruolo delle donne. La società locale tuttora marcatamente riserva loro un ruolo di secondo piano, sia nelle campagne che nelle città. Nelle campagne, si riflette in una condizione di povertà e accesso al cibo significativamente peggiore rispetto a quella degli uomini; anche dal punto di vista legale, gli interessi economici delle donne godono di scarsa tutela.

La diffusione di “gruppi di auto aiuto” dove una decina di donne si associano a questo fine, ha mostrato le potenzialità ancora inespresse che, adeguatamente promosse, possono contribuire significativamente a migliorare l’intero scenario.

I partners locali hanno curato i collegamenti con le autorità locali, sia per le questioni autorizzative delle possibili azioni, sia per verificare le possibilità di un contributo alle medesime.

In termini materiali, l’impegno nel soccorso alle vittime dello Tsunami da parte di governo e autorità locali è stato attivo nella prima fase di emergenza. Sono state distribuite alle famiglie piccole somme in denaro, alimenti e combustibile; e forniti materiali per la costruzione di ripari temporanei.

Si pone sul tappeto un’importante questione in merito alla terra su cui riedificare, dove la comunità locale chiede che ciò possa avvenire non sul sito originario. Il governo, finora, non appare disponibile a intervenire, neppure in parte, nell’acquisto della terra quando si tratti di terreni non demaniali - che in vari casi sono stati però ritenuti inadatti dalle comunità. Attesa la ovvia impossibilità da parte della gente di provvedere simili rAisorse, di fatto l’impegno viene rimesso alle entità promotrici di aiuti alla popolazione.



Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok