Speciale Fecondazione: il punto della situazione

Pubblicato il 31-08-2009

di andrea


Figli concepiti in provetta, audaci tecniche di laboratorio, dilemmi etici. E una legge. Tutto quello che è doveroso sapere su un tema cruciale della vita sociale e politica del nostro Paese. Perché non conoscere è un lusso che non ci si può permettere.

...a cura di korazym.org

Avere un figlio è quanto di più grande e di più bello un uomo ed una donna possano sperare. Accade però talvolta che tale speranza rimanga solo un desiderio, impedito nella sua realizzazione da problemi, più o meno gravi, di sterilità. Da vent'anni a questa parte le tecniche di fecondazione artificiale consentono di aggirare il problema, dando la possibilità di coronare il sogno della paternità e della maternità. Eppure alcune di queste tecniche, consentendo la creazione in laboratorio di esseri umani, sollevano dilemmi etici di assoluta rilevanza, ponendo in primo piano la questione del diritto alla vita e della soggettività giuridica degli uomini concepiti in provetta.



Dopo anni di Far West legislativo,
l'Italia si è data una legge in materia, divenuta presto oggetto di una sfida politica, sociale e culturale che chiama a raccolta tutti coloro che hanno a cuore i temi della vita e della morte. Lo scopo dello speciale che vi proponiamo - a cura della redazione di korazym.org - è quello di gettare uno sguardo sull'argomento, affrontando, in una prospettiva squisitamente laica, le difficili questioni che esso pone. Le tecniche, la storia della legge 40/2004, i suoi contenuti, il referendum abrogativo, la cronaca dell'attualità sono presentate con rigore scientifico e puntualità. Con in una sola, apposita sottosezione, tutti gli interventi della Chiesa in materia di fecondazione artificiale.

I temi della vita nascente, della sua dignità e del suo rispetto, interessano tutti gli uomini, al di là delle loro opinioni personali e della loro fede religiosa. Essi travalicano i confini per chiamare in causa, con ogni cittadino, anche lo Stato, figura garante dei diritti umani e del rispetto del principio di uguaglianza e di non discriminazione. È una scelta di civiltà, cruciale per il futuro del nostro Paese. Un grande tema, una grande battaglia culturale cui non è possibile non partecipare.





 

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