“Storie da Bukavu”

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


Ecco un modo intelligente per ridurre le distanze tra un gruppo di studenti ed educatori di un liceo italiano e i giovani di una comunità africana…

a cura della redazione

“Carissima redazione di Nuovo Progetto, ho letto con vivo piacere nell'ultimo numero (agosto-settembre ’05 pp. 30-31) l’articolo “La frontiera di Bukavu”. Poiché da 5 anni abbiamo avviato un progetto di adozioni scolastiche coi ragazzi dei Licei di Imola e abbiamo scritto un libro raccogliendo le testimonianze raccolte in questi anni, ci farebbe piacere inviarvene una copia per portare avanti questo tentativo di “lavoro in rete” per Bukavu. Grazie!”.
 Vi presentiamo, dunque, il libro: “Storie da Bukavu”, realizzato dalle classi V del Liceo Scientifico “Rambaldi-Valeriani” di Imola (Bo); un lavoro che è la conferma tangibile di come i giovani, se amati e stimolati a crescere, si dimostrano capaci di una grande solidarietà, generosità, amicizia sincera. Nel caso di cui vi parliamo, centinaia di liceali, guidati dai loro insegnanti, incoraggiati e sostenuti dal Dirigente Scolastico e da tanti amici impegnati nelle Missioni, hanno lanciato un ponte molto lontano, verso Bukavu, una città di oltre 650.000 abitanti, capitale della regione del Kivu meridionale, situata a Sud-Est del Congo.

Le iniziative progettate e tutto il lavoro di ricerca e analisi raccolto nel testo, che ha fatto meritare agli studenti il primo “Premio nazionale Livio Tempesta per la Bontà e Solidarietà nella Scuola”, hanno permesso l’adozione di 41 bambini del territorio di Bukavu, il sostegno al loro processo di scolarizzazione tramite l’invio di risorse, di materiale scolastico e di materiale infermieristico.

L’aspetto decisamente positivo di quest’esperienza è stato quello del contatto diretto con gli adulti, i bambini e i rappresentanti della comunità di Bukavu; il legame, la relazione, la rete di solidarietà che si è creata con questo angolo di terra sconosciuto ai più. Come si può accettare che tante terre siano così fertili e che i loro abitanti muoiano di fame? Perché un Paese così ricco di risorse, come la R. D. Congo, non riesce a sfruttarle a favore della popolazione locale?

Un ingegnere elettromeccanico congolese, Justin N. Bomboko,
che è stato in Italia ed ha incontrato i giovani liceali, ha dichiarato: “La mia più grande delusione è non essere capace di fermare tutta l’ingiustizia e tutta la miseria che si trova nel mio Paese ma… quest’esperienza ha cambiato il mio modo di pensare ed ho capito che “INSIEME SI VINCE”.

E devono averlo capito anche quei giovani studenti che, per cinque lunghi anni, hanno voluto cambiare prospettiva e voltare lo sguardo incuriosito verso un mondo dimenticato, che non fa notizia, ma pieno di vita e di speranze di futuro. Un bell’esempio di educazione alla solidarietà e alla cittadinanza attiva e responsabile, al volontariato, alla pace. Un progetto che ha favorito sicuramente l’acquisizione di competenze progettuali e la capacità di lavorare in rete, ma, soprattutto, la presa di coscienza di una realtà che ci interpella tutti.

Speriamo davvero che molte altre scuole seguano l’esempio di questo Liceo e la didattica si rivesta di valori motivanti e significativi, in grado di condurre verso un futuro di dialogo e di condivisione. Bravi!

Dal Ministero dell’Istruzione

Altri contributi:
R. D. CONGO: La frontiera di Bukavu







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