Un consorzio per i giovani

Pubblicato il 10-08-2011

di Claudio Maria Picco

Incontro di sindaci e amministratori all’Arsenale della Pace.                                                                            
di Claudio Maria Picco
È la proposta che Ernesto Olivero rivolge ad un gruppo di sindaci e amministratori della provincia di Torino, in visita all’Arsenale della Pace. Arrivano da Cumiana, Frossasco, Orbassano, Piscina, Piossasco, Airasca, None, Sangano. Amministratori di altre località non sono presenti, ma aderiscono all’iniziativa. La mattinata è nevosa, il clima dell’incontro però è tutt’altro che freddo. L’occasione è data dalla preparazione del terzo Appuntamento Mondiale dei Giovani della Pace previsto per il 28 agosto all’Aquila. Un tema difficile quello della condizione giovanile che vede impegnati gli amministratori locali, più sensibili e più vicini ai problemi concreti della gente. 

I Sindaci davanti ad un ingresso dell'Arsenale della Pace“Dateci un sogno e noi cercheremo di comunicarlo”, chiede Avola Roberta, sindaco di Piossasco interpretando le attese dei convenuti. La politica, sottolineano gli amministratori presenti, ragiona su tempi brevi, quelli di un mandato che dura pochi anni, mentre i giovani ragionano su tempi lunghi, quelli della vita che hanno davanti. Come si possono conciliare le attese dei giovani con le risposte che tardano ad arrivare dal mondo degli adulti? Il lavoro che non c’è, ad esempio, è una delle tante “sofferenze” che i sindaci si trovano sempre più spesso ad affrontare. Difficile trovare risposte, mancano risorse da investire. Senza contare poi che l’entusiasmo e la voglia di fare sono minati spesso dai tempi lunghi e dai lacci della burocrazia.
I Sindaci con Ernesto Olivero
“L’unico investimento serio è sui ragazzi, risponde il fondatore del Sermig. Bisogna investire sui giovani, bisogna ascoltarli. Se voi ci credete, può nascere un consorzio di comuni che metta al primo posto i giovani e partecipi all’incontro dell’Aquila”. Il Sermig si sta preparando da tempo a questo importante appuntamento mondiale in cui i giovani racconteranno il buio che si trovano ad affrontare, ma soprattutto la voglia di cambiare il mondo. Un appuntamento in cui “grandi” della politica, dell’economia, della cultura saranno chiamati a riconciliarsi con le nuove generazioni.

All’Aquila ci sarà un momento pubblico, una tappa lungo un percorso
che dovrà testimoniare uno stile di vita possibile e realizzabile. Uno stile in cui il bene è fatto bene, in cui ci si commuove e ci si fa carico dei problemi degli altri - come il samaritano sulla strada per Gerico, ma il samaritano posso essere io, il parroco, il sindaco, ognuno di noi-, in cui si riscopre la passione e la gratuità. “Il mondiale dei Giovani – conclude Ernesto Olivero – non sarà un atto di accusa, ma un “atto di proposta”, una buona notizia: il mondo si può cambiare!”.  
Claudio Maria Picco

Nuovo livello...

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok