È un tempo insopportabile

Pubblicato il 31-08-2009

di sandro


La cronaca di sempre, in particolare quella degli ultimi giorni, è “insopportabile”!
Ma c’è una via di uscita.

di Ernesto Olivero

La cronaca di sempre, in particolare quella degli ultimi giorni - dalle dichiarazioni del presidente iraniano Ahmadinejad che vuole cancellare Israele, ai kamikaze in Israele e Iraq con le inevitabili ritorsioni, dalla recrudescenza delle organizzazioni criminali in casa nostra all’uso sempre più diffuso della droga, agli oltraggi dissacranti contro le chiese, ai “predicatori”, credenti e non, che “predicano bene e razzolano male”- è “insopportabile”! Ma c’è una via di uscita.

Il tempo degli uomini è diventato insopportabile. È giunto il tempo in cui dobbiamo correre verso Dio, credenti e non credenti. Solo tornando a Dio, credenti o non credenti, rientreremo in noi stessi e toglieremo definitivamente da noi la voglia di sfruttare, annientare, cancellare gli altri.

Il tempo degli uomini è davvero insopportabile: è il tempo in cui l’altro è solo da demolire, dove la pagliuzza negli occhi degli altri è talmente insopportabile da impedirci di vedere la nostra trave.

Dio esiste e vive pienamente e non sono certamente io a doverlo dimostrare. L’unico “rischio” che Dio ha voluto correre, visti i risultati di noi uomini, è che ci ha lasciato il libero arbitrio. Ma ci ha lasciato anche con molta serietà la sua legge, i suoi comandamenti che ci guidano sulla via dell’amore: “Non avrai altro Dio fuori di me, non nominare il nome di Dio invano, ricordati di santificare le feste, onora il padre e la madre, non uccidere, non commettere atti impuri, non rubare, non desiderare le cose d’altri, non desiderare la donna d’altri”.

Alla fine della vita non ci sarà nessuna sorpresa. Ci sarà la scelta, fatta durante la nostra esistenza, che continua. Quindi paradiso o inferno. Sento nel profondo che solo Dio è luce per la nostra coscienza: “verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace” (Lc 1,78 - 79).

E di noi che saremo tornati a Dio - torno a dire credenti e non credenti - la gente dirà: “non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?” (Lc 24,32).

Il tempo degli uomini è diventato insopportabile. Crediamo troppo facilmente a predicatori stramiliardari, credenti e non, che ci indicano la strada, ma loro non ci vanno. Loro quale seguono? È il tempo in cui il nostro tempo, la nostra parola, deve diventare tempo di Dio e Parola di vita eterna.

Ernesto Olivero
29 ottobre 2005

 

 

 

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