Pagina dopo pagina

Pubblicato il 29-08-2023

di Simone Bernardi

La recente esperienza della pandemia non ha significato smettere di incontrare le persone, anzi la vita dell’Arsenale della Speranza ci ha permesso di conoscere tanta gente nuova. Come in occasione della registrazione dei 72 episodi del podcast Buona Giornata in lingua portoghese, 72 storie speciali che potessero parlare al cuore dei nostri amici. In particolare, leggendo un articolo di giornale, ci ha colpito la storia di Luciene Vignoli Müller, una ragazza che ha vissuto la sua infanzia da bambina di strada e che è riuscita a recuperare la propria vita grazie a una biblioteca che è diventata la sua casa.

Sembrava una storia di fantasia, ma, leggendo l’articolo, abbiamo trovato elementi che facevano intendere che non fosse un racconto inventato: questa persona esisteva veramente! Abbiamo provato su Instagram, le abbiamo scritto un paio di volte, senza ricevere risposta. Dopo un po’ di tempo la sua risposta è arrivata, abbiamo così cominciato a parlarci, lei ha iniziato a conoscere la nostra storia ed è venuta a visitarci. Si è innamorata dell’Arsenale della Speranza e ha fatto da noi due incontri “fiume” in cui ha raccontato la sua storia con un’intensità straordinaria. Luciene ha vissuto in strada dai quattro agli undici anni. Era scappata di casa perché la matrigna la odiava: un giorno le versò addirittura dell’olio bollente sulla schiena lasciandole una cicatrice a forma di cuore. Ha vissuto una vita che sembra surreale, eppure – quando la senti raccontare – tutti gli eventi si incastrano alla perfezione e capisci che è tutto vero.

Una storia incredibile, un Forrest Gump al femminile. Nella sua giovinezza ha fatto di tutto, è sopravvissuta nonostante fosse cacciata da tutte le case in cui aveva provato a entrare. Un giorno, invece, saltando oltre il muro di una biblioteca, trovò un posto da cui nessuno sembrava volerla mandare via. La biblioteca era un luogo pubblico e, circa venti anni fa, quando era una bambina di strada, non c’erano guardie per quel genere di edifici. Luciene stava lì, la notte fuori nel giardino della biblioteca, di giorno abitando letteralmente in mezzo ai libri colorati che lei chiavama “le mie bambole”. Appena poteva si inseriva nelle carovane dei bambini in visita con la scuola. Intanto i bibliotecari le insegnavano a leggere. Così, pagina dopo pagina, si è letta tutti i libri della biblioteca!

Adesso Luciene è una persona coltissima, è felicemente sposata, ha adottato una bimba e ha trasformato la sua passione per i libri in vero lavoro: è diventata scrittrice ed editrice. Quando pubblicheremo una nuova versione della nostra Regola del Sì in portoghese vorremmo affidare a lei l’edizione a stampa. Sarebbe bellissimo perché è una donna che arriva dalla strada e che vuole bene all’Arsenale. Ha scritto un libro che sta diventando un piccolo best seller che si intitola Colo invisível. Il colo – che possiamo tradurre come grembo/ seno – non è altro che la mamma che culla. E Luciene ha proprio visto nel nostro Arsenale un “colo invisível” capace di accogliere tanta umanità. Per noi Luciene è un po' più di amica: ha ascoltato così tante volte il Buona Giornata di Ernesto tradotto in portoghese che ha fatto suo il saluto finale: quando ti incontra ti dice sempre: «ti voglio bene!».


Simone Bernardi
NP maggio 2023

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