Antichi flauti del levante

Pubblicato il 18-10-2023

di Agnese Picco

Gli archeologi hanno ritrovato alcuni flauti risalenti a 12mila anni fa tra gli oggetti provenienti dal sito natufiano di Eynan-Mallaha (Israele), ricavati perforando piccole ossa di uccelli.

Il sito, scavato in modo estensivo dagli anni ’50, nella preistoria era occupato dai Natufiani, l’ultima popolazione di cacciatori-raccoglitori del Levante. In un articolo pubblicato sulla rivista Scientific Reports, gli archeologi raccontano la scoperta di un cumulo di oltre mille ossa di uccelli, tra le quali erano presenti anche alcuni frammenti forati, interpretati come flauti. Uno solo era intatto, della lunghezza di soli 6,5 cm. Dai residui di ocra rinvenuti sulla sua superficie i ricercatori hanno potuto stabilire che anticamente era dipinto di rosso. Le tracce d’uso testimoniano invece che era appeso a una stringa e forse indossato dal suo proprietario.

Secondo i ricercatori, che grazie a precise misurazioni e modelli in 3D hanno ricostruito uno degli strumenti, quando venivano suonati i flauti creavano un suono acuto, simile a quello emesso da alcuni uccelli rapaci, come lo sparviero euroasiatico e il gheppio. Per ottenere questi suoni gli artigiani natufiani dovevano selezionare accuratamente le ossa, poiché un diametro maggiore avrebbe prodotto un suono più grave. Secondo gli archeologi questi strumenti potevano essere utilizzati durante la caccia, per creare musica o per comunicare con i rapaci, come fanno oggi i falconieri. Nella cultura materiale natufiana gli uccelli avevano un valore particolare, infatti gli archeologi hanno ritrovato diversi ornamenti prodotti con artigli di rapaci.

Gli strumenti a fiato di Eynan-Mallaha sono gli unici strumenti della preistoria levantina identificati in modo certo. Anche se non sono gli strumenti a fiato più antichi del mondo (che sono i flauti neandertaliani scoperti in Slovenia, risalenti a 60mila anni fa), testimoniano il possesso di conoscenze acustiche precise da parte dei natufiani, derivate forse dalla produzione e dall’utilizzo di altri strumenti musicali in materiali deperibili, che non sono giunti fino a noi.


Agnese Picco
NP agosto / settembre 2023

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