BANGLADESH: pozzi all’arsenico

Pubblicato il 31-08-2009

di Redazione Sermig


Fondata nel 1976 da Laura e Vincenzo, la “Rishilpi Development Projects Onlus” opera nel distretto di Satkhira, a sud-ovest del Bangladesh, in particolare a sostegno dei “Rishi”, lavoratori della pelle e dunque fuoricasta intoccabili. Il progetto: far nascere per loro l’opportunità di conquistarsi un posto nel mercato e nella società. Con tutti gli interventi connessi indispensabili per la vita, come quelli per l’acqua.                                                                                                     

di Laura Melano e Vincenzo Falcone


In Bangladesh l’acqua è una presenza diffusa, spesso eccessiva, a volte distruttiva. Chi direbbe che in un luogo simile possa mancare l’acqua da bere? Eppure…
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Programma di informazione e sensibilizzazione sul tema dell’acqua potabile presso il villaggio di Alipur, dove la comunità può disporre di un impianto di rimozione del ferro e dell’arsenico installato dalla Rishilpi.
Alle classiche spiegazioni fornite dal personale tecnico si affiancano metodi culturalmente incisivi, accompagnati dal canto e dalla recitazione, che fanno leva sulle tradizioni locali.

In passato si beveva l’acqua piovana, raccolta negli stagni artificiali presenti in ogni villaggio. L’inquinamento microbiologico era causa di diffuse e pericolose patologie ed è quindi parso un grande successo riuscire a sostituire questa fonte inquinata con acqua di pozzo, microbiologicamente pura. Le acque di pozzo nascondono però, in questo Paese, un invisibile pericolo: l’arsenico, ereditato dai sedimenti fluviali che costituiscono il sottosuolo.

L’arsenico, com’è noto, è un veleno che, se ripetutamente ingerito, può provocare disfunzioni e tumori a fegato, milza, reni; ma soprattutto patologie della pelle che spesso sfociano nel cancro.
Le concentrazioni di arsenico in vaste aree del Bangladesh sono molto alte: a volte oltre i 500 g/lt, fino a toccare estremi di 1000-2000 g/lt: se si pensa che il limite massimo in Italia è stato fissato a 10 g/lt, e quello legale in Bangladesh è 50 g/lt!
Si calcola che almeno 30 milioni di persone siano esposte ad un rischio effettivo per la loro salute. Eppure la gente non può smettere di bere, cucinare e irrigare il riso!

Il problema dell’arsenico riguarda anche la zona della Rishilpi
, che, in collaborazione con associazioni che si occupano del problema, ha già collocato piccoli impianti di depurazione nelle scuole dei villaggi. Il funzionamento è soddisfacente solo in alcuni casi, perché dipende delle caratteristiche chimiche dell’acqua trattata e dalla regolarità della manutenzione.

Sono emerse come esigenze primarie:
1. l’analisi delle acque da trattare prima dell’installazione dell’impianto;
2. la pianificazione attenta e scrupolosa degli interventi di manutenzione, parallelamente alla formazione del personale addetto;
3. il monitoraggio regolare del funzionamento degli impianti per intervenire tempestivamente quando si manifestano dei problemi;
4. la trasmissione di informazioni semplici ma precise alle famiglie.

Per rispondere a queste esigenze è stato attrezzato un piccolo laboratorio ed è stata istruita una ragazza che è ora in grado di effettuare alcune semplici quanto fondamentali analisi chimiche e microbiologiche di routine sulle acque, direttamente in campo o presso la Rishilpi.

Poter dire agli abitanti di un villaggio se e quanto la loro acqua sia inquinata non è però sufficiente: bisogna poter proporre loro una fonte di acqua sicura. A seconda dei diversi contesti si può optare per sistemi di raccolta dell’acqua piovana, filtri per la depurazione microbiologica delle acque superficiali, pozzi molto profondi che attingano a una falda per il momento non inquinata, sistemi di co-precipitazione e decantazione del ferro e dell’arsenico presenti nell’acqua di pozzo o, meglio ancora, integrare questi diversi approcci…

Per questo, speriamo di poter finanziare un intervento su scala sempre più ampia, che preveda, a seguito della raccolta dati, i seguenti obiettivi:
- un’informazione adeguata alle famiglie con spiegazioni semplici e culturalmente incisive;
- la messa in opera degli interventi giudicati più opportuni caso per caso;
- la formazione di altro personale in grado di fornire consulenza adeguata nei villaggi per la gestione;
- la manutenzione e la verifica degli impianti.

 

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Rakiba, il tecnico di Rishilpi addetto alle analisi chimiche e alla gestione del programma per l’acqua potabile,
mentre esegue la determinazione della concentrazione dell’arsenico presente in un campione di acqua di pozzo.
Laura Melano e Vincenzo Falcone
da Nuovo Progetto ottobre 2007

Vedi la scheda:
“Bangladesh: il destino di costruisce” con i progetti in collaborazione tra Sermig e Rishilpi.

 

 

 

 

 

 

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