Crediamo nella pace sempre

Pubblicato il 05-01-2024

di Rosanna Tabasso



Ogni giorno per tutta la vita posso cambiare, posso provarci, posso desiderarlo con tutte le mie forze fino ad arrivare a dire di me stesso: mi sono disarmato.
Non conosco più la competizione con niente e con nessuno. L’ho abolita.
Non guardo più una persona negli occhi o nel vestito, ma nel cuore.
Lì posso trovare la sua ricchezza che mi fa ricco, la sua bontà che mi edifica, la sua cattiveria che non trova spazio in me. Mi sono disarmato del mio tempo, dei miei soldi.
Mi sono disarmato dei nemici. Non mi servono. Mi sono ritrovato felice di servire, felice di ascoltare, felice di essere corretto. Felice di essere di Dio, di essermi fatto trovare da lui, di sentirmi suo e di sentirmi amato.
Sono semplicemente una persona.
Un amico.


Questa pagina della Regola del Sermig risuona spesso in questi giorni. Risuona nel cortile dell’Arsenale della Pace diventato punto di incontro di donne e uomini di buona volontà che si ritrovano per il silenzio, la preghiera, il digiuno.
La gente si raduna attorno a un grande braciere che arde al centro del cortile, circondato da cartelli con i nomi delle nazioni in guerra.
Non solo Israele e Palestina, non solo l’Ucraina, ma decine di nazioni e di territori che non fanno più notizia e che non arrivano mai ad avere la prima pagina, dove la guerra è di casa, dove terrorismo e violenza governano. Si radunano con noi persone di confessioni e fedi diverse, credenti e non credenti, uniti dal desiderio di pace e dalla volontà di ricercarla. Mai soli, ma insieme.

C’è bisogno di unirsi per tirar fuori la speranza, assopita nel cuore, gli uni dagli altri. C’è bisogno di essere insieme per credere che, nonostante tutto, la pace è possibile.

Il desiderio che ci accomuna è la speranza che la saggezza prevalga nelle scelte dei governi coinvolti nelle guerre, che i grandi della Terra siano illuminati da un fuoco che li guidi a scelte di pace. Il desiderio che milioni di donne, uomini, bambini, giovani, anziani, civili inermi siano finalmente riscaldati da un fuoco di pace che è vita buona per tutti.

Ci unisce anche il desiderio di resistere allo scoraggiamento, continuare a credere alla pace, nonostante tutto. Resistere e rafforzare il nostro impegno a disarmarci.
Eliminare ogni competizione, andare oltre la diffidenza con l’altro, superare il pensiero di avere un nemico da cui difendersi, eliminare alla radice il sentimento del rancore per il torto subito, dell’odio per chi mi ha fatto del male. Essere semplicemente persone, amici nella diversità e nel rispetto, nell’ascolto gli uni degli altri, capaci di riconoscersi fratelli e capaci di fare fraternità.

Pensare a persone falciate dalle armi dell’avversario ci fa dire che almeno noi che siamo in pace, che possiamo radunarci per pregare, che possiamo scegliere di digiunare per un giorno, almeno noi possiamo e dobbiamo scegliere di volerci bene, di superare i nostri piccoli contrasti, le nostre piccole divisioni per dire con i fatti che convivere è possibile, che c’è possibilità di creare una fraternità universale.
Se non ci riusciamo noi con le motivazioni che abbiamo, con il Vangelo che ci offre uno stile di vita diverso, come possiamo pensare che ci sia pace tra le nazioni?

Nessuno può tirarsi fuori dall’opera della pace. Tutti ne siamo responsabili in prima persona e tutti possiamo pregare perché il bene prevalga. Dipende da noi scegliere uno stile di vita “disarmato” che rafforzi anche tra i giovani una solida mentalità di pace per dare futuro all’umanità, come ha sintetizzato Ernesto: «Ci sarà pace quando la vita dell’uomo sarà rispettata, accolta, amata sempre, dal concepimento alla morte, sempre con il medesimo amore, e in ogni parte del mondo».
 

Rosanna Tabasso
NP novembre 2023


CREDO NELLA PACE SEMPRE,
anche quando le armi sembrano
essere l’unica soluzione.

CREDO NELLA PACE SEMPRE,
unica condizione in cui l’uomo può vivere
e continuare a sperare nel futuro.

CREDO NELLA PACE SEMPRE,
perché la guerra ha causato milioni di morti,
distruzione e tragedie disumane.

CREDO NELLA PACE SEMPRE,
perché la guerra di oggi,
la violenza di oggi,
vogliono diventare il nostro domani.
Ma un domani potrebbe non esserci.

CREDO NELLA PACE SEMPRE,
una pace che parta dai sì e dai no
che siamo capaci di dire,
dalla nostra responsabilità,
dalle nostre scelte.
Credo a una pace in cui
l’impegno concreto di tanti
aiuti tutti a capire che il vero nemico è l’odio
e che il nostro futuro si difende con la pace.

CREDO NELLA PACE SEMPRE,
ma non basta più parlare di pace,
è necessario scegliere,
usare la nostra creatività e umanità,
affinché il fratello e la sorella che incontriamo
trovino in noi una terra amica.
Credo nella pace sempre,
perché la pace ha me, ha te.

Ernesto Olivero
Arsenale della Pace, 27 ottobre 2023

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