Gesù e la peccatrice (Lc 7, 36-51)

Pubblicato il 29-07-2023

di Anna Maria Del Prete

Oggi siamo con Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme, con lui entriamo nella casa di un fariseo, Simone, che lo ha invitato a pranzo. Come tutti i farisei, egli si ritiene tra i “giusti” di Israele perché osserva la Legge e si tiene lontano da ogni impurità. Si distingue dagli altri che, invece, ritiene peccatori e impuri e con i quali rifiuta ogni contatto. Gesù ha accettato l’invito, nonostante la Legge proibisca di frequentare farisei e peccatori.
Egli è venuto “per i peccatori” ai quali vuole rivelare l’amore del Padre, senza il quale la loro obbedienza alla Legge non ha senso. Sovente ne condivide il cibo tanto da essere definito «mangione e beone, amico di pubblicani e di farisei»

Il pranzo si svolge secondo i riti, quando improvvisamente, entra una donna, una peccatrice.
Non si capisce come sia entrata, ma con disinvoltura, portando un vaso di prezioso profumo, si dirige verso Gesù, si pone ai suoi piedi e, piangendo, li bagna di lacrime: un pianto di gratitudine che esprime quanto le parole non riescono a dire.
Poi li asciuga con i suoi capelli, li bacia e li cosparge di profumo. Sono atti d’amore, espressione di una gioia quasi incredula: il suo cuore è pervaso dalla fiducia nella misericordia di cui ha sentito parlare. La misericordia: specchio della tenerezza di Dio, anche per lei, emarginata e disprezzata dalle genti. Una gratitudine immensa l’ha spinta a donare tutta se stessa a quel messaggero d’amore, tutta la sua ricchezza espressa dal profumo di grande valore. Felice, si abbandona a quell’amore che la accoglie, vi crede e vuole goderne, vi si tuffa uscendo da sé, incurante dei malevoli commenti dei presenti. È innamorata di Gesù e ha fede in Lui. Gesù la lascia fare ed entrando in relazione con essa pone fine a quella condizione di isolamento a cui il giudizio impietoso del fariseo e dei suoi concittadini – i quali la sfruttavano – la condannava.

Il fariseo non concepisce che Gesù si lasci contaminare dai peccatori, egli pensa che se fosse realmente un profeta dovrebbe riconoscerli e tenerli lontani, come se fossero lebbrosi. Questo è l’atteggiamento tipico di un certo modo di intendere la religione ed è motivato dal fatto che Dio e il peccato si oppongono radicalmente. Ma la Parola di Dio ci insegna a distinguere tra il peccato e il peccatore: con il peccato non bisogna scendere a compromessi, mentre i peccatori – cioè tutti noi – siamo dei malati, bisognosi di un medico che li curi, li avvicini, li visiti e li tocchi. E, naturalmente, il malato per essere guarito, deve riconoscere di aver bisogno del medico!

Gesù non è turbato dai commenti di Simone, tutto preso da colei che, consapevole della sua miseria, si è aperta alla misericordia di Dio, anzi con una parabola gli spiega quanto la sua ospitalità difettosa sia stata compensata dal comportamento della donna e conclude rivolgendosi ai presenti con la frase che ella aspettava: «le sono perdonati i suoi molti peccati perché ha molto amato». Gesù rivela che l’unicum necessario è l’amore.
L’amore umano, eco dell’amore divino ricevuto da un cuore aperto all’amore del Padre. Un amore troppo grande che solo la fede totale può accogliere, come conclude rivolto alla donna: «La tua fede ti ha salvato, và in pace!». Da una parte l’ipocrisia del dottore della Legge, dall’altra la sincerità, l’umiltà e la fede della donna. Tutti noi siamo peccatori e spesso cediamo alla tentazione dell’ipocrisia, credendoci migliori degli altri e giudicandoli. Meglio sarebbe riconoscere il nostro peccato e alzare lo sguardo al Signore.
Questa è la linea di salvezza: alzare lo sguardo dall’”io” peccatore al Dio misericordioso

La fede è la chiave di tutto il racconto. È la fede che ha guidato questa donna da Gesù, facendole superare tutti gli interdetti nei quali l’aveva rinchiusa il fariseo, è la fede che suscitato in essa quei gesti spontanei ricchi di amore. La sua è una fede amante per mezzo della quale ha riconosciuto in Gesù il messaggero del perdono di Dio. Ora ella può andarsene con la pace di Dio nel cuore, che l’ha rinnovata e purificata: finalmente ha trovato se stessa.
 

Anna Maria Del Prete
NP aprile 2023

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