La nazionale dell'amicizia

Pubblicato il 13-06-2023

di Max Laudadio

La Nazionale Italiana dell’Amicizia è nata a Torino qualche anno fa, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare ai bambini affetti da malattie rare. Ma non solo, perché dietro a questa già nobile motivazione, si nascondono decine e decine di cuori che donano a queste piccole anime, protagoniste involontarie di una categoria poco considerata dalla società moderna, innumerevoli sorrisi.
Chi nasce con una malattia rara, definita tale perché colpisce solo pochi casi nel mondo, la vita risulta in salita: spesso le case farmaceutiche non producono per loro i farmaci necessari perché risulta poco conveniente, altre volte il nostro servizio sanitario non riconosce nessun tipo di assistenza in quanto queste malattie non rientrano nelle casistiche numericamente interessati, e in tanti altri casi le famiglie si trovano abbandonate al loro destino, come se la malattia del parente in questione fosse una vera e propria colpa.

Walter è un ragazzo che potremmo definire fortunato; ha una moglie, un figlio appena nato in perfetta salute, un lavoro che gli consente una vita agiata, e tutto quello che apparentemente potrebbe consentigli di vivere con pochi problemi, a eccezione di quelli che la vita prima o poi riserva a tutti. Ma Walter non ha scelto la comodità di una quotidianità passiva e quando ha conosciuto Camilla, per la prima volta in un ospedale pediatrico lombardo, si è attivato immediatamente.
Camilla aveva una malattia rarissima che la rendeva unica al mondo perché il suo corpo con il passare dei mesi si irrigidiva sempre di più; arto dopo arto, organo dopo organo, tanto da trasformarla in una sorta di statua. Nessuno ha mai capito cosa avesse e nessuno ha mai cercato di scoprirlo.

Quando Walter ha incrociato gli occhi di Camilla, ha capito che dietro a quel dolore lancinante che stava provando, dietro a ogni muscolo, nervo, articolazione che si induriva senza nessun motivo, esisteva qualcosa che nessuno, nemmeno quella maledetta malattia senza nome, poteva cementificare, ovvero il suo sentire. Così, munito di pazienza, speranza, fiducia, ha coinvolto altri amici, e poi altri ancora, ed ha creato una realtà che potesse intervenire proprio sulle emozioni di ragazzi come Camilla, portando loro qualche attimo di spensieratezza, di gioia, di allegria.

La Nazionale Italiana dell’Amicizia ha cercato dunque di rispondere a queste esigenze, prima con eventi sportivi dove i ragazzi potessero sentirsi parte di una comunità che non li escludesse, poi creando squadre di persone che, mascherate da supereroi, incontrassero gratuitamente tutti quei bambini che soffrono negli ospedali, in abitazioni poco adatte, e in tutti quei luoghi dove il dolore è la vera unica costante. E la loro determinazione, unita a un amore non indifferente, ha portato questi volontari a superare i confini del Piemonte, sbarcando in ogni regione dove anche un solo bambino gridava aiuto.

Oggi, dopo anni e anni di sorrisi dispensati ovunque, l’associazione sta cercando di raggiungere un altro risultato ambizioso, quello di creare un luogo che permetta ai bambini affetti da malattie rare di passare del tempo con attività sportive a loro dedicate e che scongiurino quella brutta sensazione di abbandono alla quale sono abituati. Così, in una zona degradata di Torino, hanno rilevato un vecchio centro sportivo e, con la pazienza di una formica che combatte con nemici più grandi di lei, sta cercando di scardinare la folle burocrazia che caratterizza anche i casi che dovrebbero viaggiare su binari privilegiati. Purtroppo, la strada intrapresa sembra ancora molto lunga, ma Walter e i suoi amici non demorderanno e muniti di pazienza riusciranno a realizzare anche questo ennesimo sogno.

Ho imparato sulla mia pelle l’efficacia dei progetti dettati dal cuore e, se qualche volta sembrano impantanarsi in questioni che poco hanno a che vedere con i sentimenti, hanno una caratteristica: non possono fallire.


Max Laudadio
NP marzo 2023

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