Vialli: più di un ricordo

Pubblicato il 22-03-2024

di Carlo Nesti

VIALLI
Il tempo vola: è già passato un anno dalla scomparsa di Gianluca Vialli. Il libro Le cose importanti raccoglie tanti suoi pensieri: «Se trovi veramente uno scopo nella vita, ed è raro, devi dare tutto. Devi cercare altre persone coinvolte come te nella stessa missione. Allora diventa qualcosa di straordinario: si creano emozione, fratellanza, amicizia, condivisione. Si generano valori, che ti porterai dentro per l’intera esistenza. Per sempre».
ESISTENZIALE

PELÉ
Un anno fa, come Vialli, moriva a 82 anni Pelé, leggenda del calcio mondiale. Presso il Santuario arcidiocesano di Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, è stato letto un messaggio di Papa Francesco: «Molte delle virtù necessarie per praticare un’attività sportiva, come la perseveranza, la costanza e la temperanza, fanno parte anche delle virtù cristiane. Pelé è stato un atleta, che ha manifestato queste caratteristiche positive dello sport nella sua vita».
EMBLEMATICO

PANDEV
Il bomber storico della Macedonia del Nord, recente avversaria dell’Italia nelle qualificazioni europee, si confessa: «Aiuto il mio Paese con le scuole calcio, dove educhiamo ai valori sani dello sport». Dopo avere giocato nell’Inter, nella Lazio, nel Napoli e nel Genoa, ha cominciato la sua vita post-agonistica a Strumica, dove ha fondato l’Akademija Pandev. Partendo dalla quarta serie, ora è approdato, passo dopo passo, fino alla Serie A.
VISIONARIO

SHAKHTAR
I calciatori ucraini dello Shakhtar Donetsk, capaci di battere il Barcellona in Champions League, sono costretti a giocare costantemente fuori casa, a causa della guerra. In campionato, addirittura, capita che le partite vengano interrotte per gli allarmi-bomba. Palkin, amministratore delegato del club, ha detto: «Per noi è molto importante mostrare al mondo intero che l’Ucraina è viva, e che nessuno è riuscito a distruggerci».
INDOMITI

VALLERINI
Ora che ha 50 anni, è bello ricordare Victor Claudio Vallerini. È figlio di Alessandro, originario della Versilia e missionario nel Mato Grosso in Brasile. Tornato in Italia, a Camaiore, un’auto gli spezza tibia e perone, e lui si mette e giocare a calcio come terapia, diventando un campioncino. Il grande Zoff, nella Lazio, lo convoca in prima squadra, ma, nel 1992, sceglie la strada del seminario. Le vie del Signore sono infinite.
CHIAMATO

UNIVERSITARIO
Dopo 10 anni, l’Universitario vince il ventisettesimo titolo peruviano, battendo nel derby di Lima l’Alianza. Seguono il brutto gesto dei riflettori spenti dagli avversari per sabotare la festa e la messa di ringraziamento. L’Universitario compie il giro del campo, illuminandosi con gli smartphone. Quindi si riconcilia con i rivali davanti a un altare. Non a caso, si chiama “Università Reale e Pontificia della Città dei Re di Lima”.
DEVOTO

BENEDIZIONE
Presso la scuola elementare di Littleton, c’è una frase attribuita al campione di basket Jokic: «Un assist rende felici 2 persone». Tante di più ne rende felici l’assist realizzato dalla famiglia Benedizione all’Ospedale pediatrico di Roma. Un campo di pallacanestro in materiale antitrauma e colorato, per bambini e ragazzi seguiti dalla neuro riabilitazione. Carlo Federico Benedizione era morto per un raro tumore del midollo spinale.
GENEROSI


Carlo nesti
www.carlonesti.it
NP febbraio 2024

 

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