L’etica disarma: il ruolo cruciale dell’etica nei rapporti economici, finanziari e tributari

Pubblicato il 19-04-2016

di Generale Carlo Ricozzi

Premessa agli atti del Convegno

Questo convegno di studi “L’etica disarma: il ruolo cruciale dell’etica nei rapporti economici, finanziari e tributari” nasce dal mio incontro a Torino con Ernesto Olivero e dalla conseguente conoscenza delle opere del Servizio Missionario Giovani (Sermig).

Invitato da Ernesto a commentare, con altre Autorità torinesi, il bilancio di 50 anni di attività del Sermig, nel gennaio 2014, argomentai nel mio intervento il processo di moltiplicazione della ricchezza che permise ad un gruppo di giovani volontari di gestire il compendio dell’ex Arsenale militare di artiglieria di Torino, nel 1984: struttura imponente della metà dell’800, in completo stato di abbandono, con una superficie coperta di oltre 40.000 mq., per il cui avvio dei lavori di ristrutturazione occorrevano oltre 10 miliardi di lire.

L’operazione veniva giudicata assolutamente antieconomica, tanto che né il settore privato, né quello pubblico avevano manifestato interesse ad assumere qualsivoglia iniziativa. Particolare non irrilevante: il Sermig, dal bilancio di esercizio 1983, aveva una disponibilità finanziaria di appena 130 milioni di lire.

Ebbene, in pochi anni, i ruderi fatiscenti di Borgo Dora vennero trasformati nell’Arsenale della Pace di Torino: un moderno centro di solidarietà che non ha niente da invidiare al più moderno campus universitario, dove vengono assicurati, 365 giorni l’anno, l’accoglienza serale e notturna; l’accoglienza residenziale; la somministrazione di pasti caldi e l’assistenza medica per migliaia di persone svantaggiate, oltre a una serie di altri servizi e attività (scuole per artigiani; laboratori; progetti internazionali di sviluppo; missioni di pace all’estero).

Raggiunto l’obiettivo, il Sermig si duplica nel 1996, con la fondazione a San Paolo (Brasile) dell’Arsenale della Speranza e si triplica nel 2007, con l’istituzione a Madaba (Giordania) dell’Arsenale dell’Incontro.

La questione che si impone, agli occhi dell’osservatore più disincantato, è come/dove sono state reperite le risorse finanziarie.

La filosofia del Sermig è imperniata sul concetto di restituzione, da me definito come il “moltiplicatore di si”. La restituzione, divenendo comportamento di massa, avvia un processo irreversibile di offerta non legata alle logiche di mercato.

Alla base, c’è la consapevolezza che nessun povero è così povero da non poter offrire qualcosa e che nessun ricco è tanto ricco da non aver bisogno di qualcosa.

In questo complesso sistema di relazioni, chi riceve gratuitamente e in abbondanza ciò di cui ha bisogno, non chiede altro che gli venga indicato il modo di restituire e restituisce, a sua volta, non secondo il valore ricevuto, ma in misura sovrabbondante, con tutte le sue capacità e i suoi talenti, presenti e futuri.

Da quelle mie considerazioni nacque il progetto con la scuola di Management ed Economia dell’Università degli studi di Torino, all'epoca diretta dal prof. Sergio Bortolani, per lo svolgimento di una tesi di laurea nell'ambito del corso di laurea magistrale in “finanza aziendale e mercati finanziari”, dal titolo: “finanza etica: 50 anni di storia e attività del Sermig”, anno accademico 2013–2014, portata a compimento dalla Dott.ssa Eloisa Trivellin.

Da quelle analisi, emerge che il valore globale dei servizi offerti dal Sermig, monetizzati con il metodo del costo di sostituzione, nel 2013, ammonta a oltre 57 milioni di euro.

Di questo importo, il 93,87% è costituito dall'opera del volontariato. Il 6,13% da contributi di enti pubblici e privati.

Disaggregando ulteriormente quest’ultimo dato, al netto delle rimesse provenienti da Istituzioni Pubbliche del Brasile e della Giordania e da donazioni di enti privati, risulta che i contributi pubblici italiani, nello stesso periodo (anno 2013) sono stati pari all’1,24% del totale.

Il convegno, partendo dalla testimonianza del fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, allarga l’osservazione sulla finanza etica e sulle sue molteplici implicazioni di carattere economico, finanziario e tributario, arricchendosi dei contributi provenienti dal mondo accademico, delle Pubbliche Amministrazioni e delle professioni.

Ringrazio per il sostegno e gli eccezionali contributi di pensiero, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. CA Saverio Capolupo; il Comandante in Seconda, Gen. CA Giorgio Toschi; l’Agenzia delle Entrate, diretta dalla Dott.ssa Rossella Orlandi; Equitalia e il suo Presidente, Dott. Vincenzo Busa; l’Ordine Nazionale dei Commercialisti e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, nelle persone dei rispettivi Presidenti, Dott. Gerardo Longobardi e Dott. Giorgio Sganga; il Prof. Sergio Bortolani; il Gen. B. della Guardia di Finanza Stefano Screpanti; il Prof. Giovanni Castellani, i cui interventi sono compendiati in questo documento.

Un pensiero conclusivo di affetto e profonda gratitudine per Ernesto Olivero e gli amici del Sermig, la cui testimonianza di vita si riverbera positivamente anche sulla nostra azione quotidiana di servitori dello Stato.

Roma – Lido di Ostia, 4 febbraio 2016

anteprima delle prime pagine degli atti del convegnoGen.D. Carlo Ricozzi
Comandante della Scuola di Polizia Tributaria






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Foto del Convegno
 
 

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