Famiglia Cristiana: Un'estate di impegno e amicizia

Pubblicato il 06-06-2024

 

di Luca Cereda

Dal Sermig alla Giovanni XXIII a Libera: sono tante le opportunità per gli adolescenti che vogliono vivere esperienze di volontariato sognando una società più giusta.

Sono passati quarant’anni da quando Ernesto Olivero, sua moglie Maria e un gruppo di amici trasformarono i muri anneriti dalla produzione bellica dell’Arsenale
di Torino, in un luogo della pace: «La riconversione dello spazio è avvenuta grazie al lavoro di tanti giovani volontari che durante l’estate hanno donato il loro tempo per restaurare le pareti. Quel sito “di morte” ha iniziato così ad accogliere senza fi ssa dimora e migranti, a donare ai bisognosi un letto, un pasto, un gesto di cura»,
racconta don Andrea Bisacchi, uno dei sacerdoti della Fraternità della speranza del Sermig.

Che aggiunge: «Il nostro capitale sociale da sempre sono i ragazzi che vengono qui ancora oggi, motivati a prestare servizio; questo innesca un effetto moltiplicatore: aiutare gli altri che un domani ricambieranno sostenendo il prossimo».
Anche quest’anno i campi settimanali di condivisione e formazione torinesi accolgono, dal 15 luglio al 31 agosto, 400 giovani dai 16 anni (per partecipare basta scrivere a sermig@sermig.org) «che arrivano dall’Italia e da diversi Paesi europei», spiega don Andrea.

Tra le attività svolte c’è la preparazione dei pacchi umanitari da inviare in zone colpite dai conflitti come l’Ucraina, la pulizia degli spazi comuni, l’aiuto in cucina, il giardinaggio e il doposcuola per bimbi del quartiere: «Abbiamo sentito l’esigenza di intensificare la nostra presenza nei rioni ad alta povertà della città che circondano l’Arsenale». Don Andrea da poco è diventato parroco di San Gioacchino nella zona di Porta Palazzo, con la Fratellanza che già gestisce la parrocchia di Maria Regina della Pace nel quartiere difficile di Barriera di Milano.

«Ai giovani facciamo vivere un’esperienza di cittadinanza attiva, di Vangelo che si apre alla città per stimolare l’incontro e la convivenza pacifica tra culture e confessioni grazie al teatro e allo sport. I campisti sono coinvolti nei progetti che raggiungono 250 ragazzi del quartiere tra i 6 e i 18 anni, al 70 per cento musulmani. I ragazzi», conclude don Andrea, «vengono all’Arsenale per cercare concretezza e per fare esperienza della carità: noi diamo loro la possibilità di coltivare anche la fraternità».

di Luca Cereda
Famiglia Cristiana

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