Venerdì 28 giugno

Buona giornata è Venerdì!

Tu mi doni la forza di un bufalo,
dice il salmo 91.
E tu me l’hai donata!
Per tanti anni ho ricevuto davvero
la forza di un bufalo.
Mi hai guidato a fare fatiche incredibili,
chilometri a piedi,
in macchina,
incontri,
qualsiasi cosa pur di portare in giro
la tua speranza.
Adesso sono fragile.
Ma il cuore è lo stesso,
pieno d’amore per te.
Perciò, Signore, se nella mia debolezza
posso fare qualcosa che Tu vuoi da me,
per te, eccomi!

Ci affidiamo a Maria:

Maria 
è dai giovani che parte il futuro, 

i giovani possono prendere 
il buono del passato 
e renderlo presente
nei giovani sono seminati
la santità, l’intraprendenza, il coraggio.
Maria Madre dei giovani
coprili con il tuo manto,
difendili, proteggili dal male
affidali a tuo Figlio Gesù
e poi mandali a dare speranza al mondo. Amen
 
Buona giornata, vi voglio bene. 
Buona giornata, ti voglio bene. 
E il bene se è bene, è per sempre. 
Il mio, il nostro è per sempre. Buona giornata.

Ernesto Olivero


 
   L’impegno per la pace


Formazione permanente

Chi entra nella Fraternità
si prepara a dire
un « sì totale senza condizioni »
a Dio, al suo amore,
per diventare strumento
della sua volontà.
Questa preparazione
dura per tutti almeno sei anni,
durante i quali impariamo a conoscere
il carisma, la storia, la spiritualità,
il metodo della Fraternità
e ad approfondire la Sacra Scrittura
e la teologia.
Occorre tempo per preparare
il sì definitivo
e viverlo incessantemente
con fedeltà e stupore,
ma ciò che conta è che ognuno
sia consapevole
di entrare in un cammino di formazione,
personale e comunitario,
che durerà tutta la vita;
sia consapevole
che solo uno sviluppo armonioso
del corpo, del cuore, della mente
potrà renderci docili strumenti
nelle mani di Dio.
Gli amici della Fraternità
hanno uno spazio privilegiato
per i loro incontri, la preghiera personale,
lo studio e la meditazione della Parola,
la preghiera liturgica, l’Eucaristia.
Cercano sempre il confronto
con donne e uomini di Dio,
accompagnatori spirituali,
maestri provati dal tempo,
dalla vita e dal silenzio,
capaci di riconoscere
l’azione della Grazia
e di suggerire come collaborare con essa.
Si confrontano costantemente
anche con il « mondo della buona volontà »,
quel mondo che spesso crede di non credere,
ma che nel suo rigore di pensiero
ha sempre dialogato con noi
e spesso ci ha regalato squarci di sapienza
per discernere i segni dei tempi.
Questa apertura
è una condizione indispensabile
perché l’abitudine
non uccida mai carisma e vocazione.

« Se vedi una persona saggia, va’ di buon mattino da lei, il tuo piede logori i gradini della sua porta » (Sir 6,36).

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