I monaci della montagna

Pubblicato il 31-08-2009

di Gian Mario Ricciardi


La sensibilità di molti ha messo insieme il monastero più recente d’Europa, dove i viandanti
di questo mondo possono ritrovare un po’ di ristoro…

... di Gian Mario Ricciardi          

 Si sale lentamente tra alberi e cespugli. La strada è stretta. Il silenzio scende imponente ma leggero. Valle dell’infernotto, appena sopra Bagnolo Piemonte (CN). Montagne e cielo. I cistercensi l'hanno scelto per tornare.

L’hanno fatto con coraggio. Sono arrivati in due: padre Cesare Falletti e fratel Paolo. Nell'estate di dieci anni fa hanno cominciato a pregare, cantare e meditare a Pra’d’ Mill. Vivevano in due stanzette quasi a strapiombo su un dirupo. Due stanze in una vecchia casa, semidistrutta dal tempo. C’erano ortiche, una sorgente ed una cappella.

Con loro la serenità portata da Lerins in Francia, un’isola davanti a Cannes dove i monaci di San Benedetto conservano il nocciolo duro del loro credo. Era una sfida, quasi impossibile. Ma sentivano che c’era forte richiesta di imparare a guardare oltre.
Così senza tv, senza telefono, senza nulla hanno cominciato a camminare. Ora sono un bel gruppo. Sono i monaci della montagna.

La sensibilità di molti ha messo insieme il monastero più recente d’Europa. Hanno preso forma, di stagione in stagione, le celle, un’altra cappella, poi una chiesa e gli spazi per poter accogliere chi bussava.

Le loro luci s’accendono presto, intorno alle quattro, ogni mattina. S’accendono e li accompagnano nella recita delle preghiere e nella ricerca di momenti che ormai è quasi impossibile trovare, tra le auto, i bus, le moto e i vortici televisivi.

A Pra’d’Mill salgono da ogni parte d’Italia. Cercano tutti il silenzio.
Sono manager che gestiscono bilanci miliardari, cardinali e vescovi di fronte a scelte importanti, giovani, tanti giovani. È una risposta che cresce non solo di numero ma anche di intensità. Ci sono coppie che stanno bene insieme o sono in crisi, gruppi di associazioni, ma tante persone semplicemente in attesa di poter sentire una voce o un richiamo, di poter ritrovare lo slancio, l’entusiasmo, la voglia di vivere.
 Sanno che i monaci della montagna con la neve o la siccità, il sole o la nebbia stanno là, tra alberi e rocce con una lampada accesa. Poco lontano sfreccia il mondo con le sue convulse divisioni, l’odio, le cattiverie, le contrapposizioni tra buoni e cattivi, le disperate cavalcate per il successo, i troppo ricchi e i troppo poveri. È il mondo del 2005. Invece in fondo alla Valle ci sono soltanto alcuni semplici uomini di Dio, che testimoniano come la serenità non si possa trovare che “dentro”, lontano dal baccano.
Quei gruppi che salgono a Pra’d’Mill sono la prova più evidente di una sete che cresce.
Gian Mario Ricciardi
I cistercensi a Pra ‘d Mill
Il monastero "Dominus Tecum" è sorto nel 1995, quando l’abbazia di Sant’Onorato a Lérins, isola sulla Costa Azzurra, progettò una fondazione in Italia su invito della Chiesa piemontese, per il forte afflusso di ospiti italiani a Lérins e per l’ingresso nella comunità di numerosi fratelli italiani.
I monaci sono cistercensi di regola benedettina: preghiera solitaria, penitenza, lectio divina, lavoro manuale, ma anche accoglienza di pellegrini e di persone che desiderano vivere preghiera e silenzio. L’unione spirituale con il mondo è testimoniata dal nome scelto, “Dominus Tecum”, il saluto dell’Angelo a Maria: Dio è sempre con Maria e quindi sempre con noi.
Località Pra’d Mill, 12031 Bagnolo Piemonte, tel. e fax: 0175 392813
pradmill@libero.it
http://www.cometacom.it/monastero/dominustecum
(tratto da Quaresima di Fraternità con il Terzo Mondo 2005 – supplemento de “La Voce del Popolo”)

 

 

 

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