Quando i minori sbagliano

Pubblicato il 13-02-2018

di Chiara Genisio

di Chiara Genisio - Numeri e realtà degli istituti penali per minorenni.

Niente sovraffollamento per gli istituti di pena per i minorenni. Anzi i numeri presentati dal quarto rapporto di Antigone dimostrano che la giustizia minorile italiana è un sistema che funziona. Riesce realmente a residualizzare il carcere e relegarlo a numeri minimi. Anche se a guardare con attenzione i dati emerge che a scontare la pena in una prigione ci sono sempre le stesse persone: gli stranieri, i ragazzi più marginali del sud Italia, tutti coloro per i quali la fragilità sociale e l’assenza di legami sul territorio rende difficile trovare percorsi alternativi alla detenzione.

A metà novembre di quest’anno nei sedici istituti penali per minorenni in Italia c’erano 452 giovani. I minorenni sono il 42%, mentre i maggiorenni il 58%. Le ragazze sono 34 (pari all’8%) mentre gli stranieri sono in totale 200 e rappresentano il 44% della popolazione detenuta.

Il carcere, per i minorenni, è davvero utilizzato come extrema ratio. Infatti, sempre secondo Antigone, le presenze negli Istituti penitenziari per minorenni, ormai dalla metà degli anni ‘80 si aggirano attorno alle 500 unità. In media, i giovani adulti – coloro che possono restare in Ipm fino al compimento del venticinquesimo anno di età – sono il 58% dei presenti. La media è più alta per gli italiani, che sono il 65%, e più bassa per gli stranieri, solo il 50%, ed ancora più bassa per le femmine, che sono invece in prevalenza (59%) minorenni. Alto il numero dei ristretti in custodia cautelare, che va a colpire soprattutto gli stranieri. Infatti nel rapporto si legge che è in custodia cautelare il 48,2% dei ragazzi, ma il dato cambia molto se si guarda all’età e la nazionalità. Tra i minorenni, quelli in custodia cautelare sono l’81,6%, tra i giovani adulti il 24,0%. I ragazzi in custodia cautelare sono il 44,0% di italiani e sale al 53,5% per gli stranieri.

Sempre dal rapporto si evince che tra i ragazzi entrati in Ipm nel corso dell’anno sono più elevati i reati contro il patrimonio (59%) e il 67% tra i ragazzi stranieri. I reati contro la persona sono una minoranza (17%), ancor più tra gli stranieri (15%).

Nonostante la giovane età, tra i 1.207 ragazzi passati per gli Ipm nel 2017, il 4,1% (49) era genitore di almeno un figlio. Sempre nel corso dell’anno 10 ragazze sono state detenute con il proprio bambino. I minori stranieri rappresentano il 52% degli ingressi nei centri di prima accoglienza, il 39% dei collocamenti in comunità, il 48% degli ingressi in Ipm (Istituti penali per minorenni), il 44% delle presenze statiche in Ipm e solo il 26% dell’utenza degli Uffici di servizio sociale per i minorenni.

Chiara Genisio
SENZA BARRIERE
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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