A ogni passo

Pubblicato il 10-08-2023

di Marco Grossetti

Non stancarsi mai di seguire la crescita dei propri figli

Pronti via, corri a perdifiato per un'altra avventura, sempre indaffarato in un nuovo guaio, la meraviglia di saper battere le mani, di poter sparire e ricomparire alla vista di chi ti sta vicino

Un attimo fa eri una minuscola palla di pelle di pollo che reclamava nanna e pappa, strillando sino allo sfinimento di sé stessa e del circondario, seguendo fedelmente tutte le tappe dell'evoluzione: ieri rotolavi e strisciavi, oggi gattoni e ti arrampichi dappertutto, un incalcolabile numero di cadute e di botte sul muso ti permetteranno di camminare domani e volare via un giorno verso nuove conquiste. Cadi giù e ti tiri su, ti tiri su e ricadi giù.

La tua sopravvivenza coincide con la nostra e noi stiamo ore a guardarti con il cuore che smette di battere ogni volta che perdi l'equilibrio. Cadere giù e tirarti su, tirarti su e ricadere giù. Sino a quando non rimani spiaccicato sul pavimento e un pianto annuncia l'esaurimento delle tue forze o lo spavento per l'abbattimento aria-terra del tuo bel faccino sopra una piastrella, con conseguente bisogno immediato di un supplemento di coccole.

Ansimi tutto contento in preda a un'ingestibile gioia non riuscendo a controllare la tua felicità perché sai già che il momento più bello e quello dell'attesa, quello in cui cosa tanto desideri sta per succedere e vedi cucchiai colmi di gnam-gnam o braccia lunghissime avvicinarsi a te, per saziare il tuo buon appetito o liberarti dal seggiolino, dal seggiolone e da qualsiasi altra cosa che ti costringa alla tortura di stare fermo immobile in qualche posto.

Non sopporti l'interruzione del piacere e quando finisce qualcosa che ti fa bene al cuore, spacchi il silenzio e alzi il volume della protesta. Il tuo mondo è rumore, un cumulo di giocattoli nuovissimi abbandonato in un angolo, tu incantato da scatole, imballaggi e confezioni da spostare, schiacciare e fare schioccare, perché la felicità è una cosa semplice.

Ci rompi la testa togliendo e spostando tutte le protezioni che mettiamo per non farti rompere la testa.

Prendiamo il tuo primo libro, come riaccendere un drago spento, ma tu vorresti solo stropicciare tutto, stracciarne e strapparne le pagine, passi dalla prima all'ultima tutto soddisfatto, senza ascoltare una parola e lasciando il povero drago al suo destino. Pronti via, corri a perdifiato per un'altra avventura, sempre indaffarato in un nuovo guaio, la meraviglia di sapere battere le mani, di poter sparire e ricomparire alla vista di chi ti sta vicino. Fai la stessa cosa che vedi fare ai grandi da cui sei circondato, urli a sproposito contro il cielo, ridi dei malanni altrui mettendoti anche tu a tossire e starnutire in risposta come se anche ogni raffreddore fosse un bellissimo gioco, metti in circolo il tuo amore lanciando baci nel vuoto.

Ogni cosa ti fa morire dal ridere e se anche succede qualcosa di brutto, ti concedi il privilegio di dimenticarlo subito. Muovi avanti e indietro tutte le ante e le porte guardandole meravigliato aprirsi e chiudersi, ipnotizzato dal cigolio e dal movimento, rimani per pochi secondi a guardia del tesoro che racchiudono, sino a quando la tua attenzione non viene attirata da un nuovo oggetto a caso che intercetta il tuo sguardo.

Ti svegli senza sapere chi sei, dove sei, cosa sei, pensi di essere finito nel regno degli spaventi e urli a squarciagola nel cuore della notte, senza pensare che ci sia un tempo per stare bene e uno per stare male, un'ora in cui è necessario avere maggiore ritegno per comunicare il proprio bisogno di consolazione e di affetto. Per ritornare nella pace non servono parole, basta il contatto con chi sai essere al tuo fianco sempre e per sempre, senza parlare nessuna lingua conosci l'unico linguaggio che serve davvero, sembra funzioni grossomodo uguale anche per i draghi o almeno così dice quel libro. Quaggiù va tutto stupendamente così, poi la palla di pelle di pollo alza gli occhi verso il cielo e mi viene un pensiero. Ma davvero lassù c'è Qualcuno che segue ogni nostro passo come facciamo noi con te, che non si stanca di guardarci cadere giù e tirarci su, facendo attenzione che ci facciamo un po' male, ma mai troppo, per cui siamo uno spettacolo senza pause, che si può disturbare sempre e a cui non frega niente di quante volte gli chiediamo aiuto, ma vuole solo e soltanto far tornare il sorriso sulla nostra bocca?

Marco Grossetti

NP Maggio 2022

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