Acqua passata
Pubblicato il 31-08-2009
Il mondo s'è commosso ed ha pianto. Lo ha fatto per quelle immagini tremende, per i morti nelle strade, i bambini scomparsi. Gli occhi lucidi, le emozioni dentro. Un sms, la chiamata, l'offerta. Poi, il silenzio.
È triste, ma è così. L’Italia dal grande cuore, il mondo dagli slanci miliardari ha voltato già pagina. Soldi, dati, coscienza tranquilla e via, in fondo, “domani è un altro giorno”. E subito ci si tuffa nello smog che uccide, nell'inquinamento che accerchia le città, nei sì o nei no ai tragitti dell'Alta Velocità, alla sigaretta vietata nei bar e nei ristoranti, alla coscienza ambientale che deve crescere perché chi rovina l'ambiente commette peccato. |
Agensir | Il flash bestiale che a Natale ha cancellato quasi duecentomila persone dalla faccia della terra è svanito, ma ha illuminato angoli dove vivere è impossibile. E tutti noi, spero, abbiamo rivisto l'impegno mancato o affievolito per cambiare il cambiabile al di là e dopo dei troppi convegni e delle troppe manifestazioni. Come d'un fiato Natale, Capodanno, luci, pajettes si sono colorati di una malinconia planetaria: quella dell'uomo che si sta lentamente ammazzando. Scoprirlo a Torino come a Palerno, a Roma come a Perugia è di una tristezza disarmante. |
È la tragedia dei diseredati della terra che va avanti e si consuma mentre le promesse dei Paesi ricchi sbiadiscono e si perdono. |
Ogni anno sono sei milioni i bambini che muoiono di malattie evitabili come diarrea e polmonite. 840 milioni di uomini e donne vivono le loro giornate in condizioni di fame cronica, più di un miliardo non ha acqua potabile, oltre un miliardo vive con meno di un dollaro al giorno, altri 3 miliardi con meno di due. Per fermare la catastrofe i Paesi ricchi dovrebbero essere meno egoisti. All'inizio del Duemila George W. Bush aveva lanciato, attraverso l’Onu, un investimento per il Millennio per il quale non è stato versato neppure un centesimo. | Agensir |
L'immane voragine di morte lasciata dallo Tsumani lancia al mondo l'ultima chance. Se, dopo l'emozione per quelle cataste di morti, riusciremo tutti a capire che la miseria e l'ingiustizia provocano instabilità, devastazioni dell'ambiente, veleni e morte non avremo perso un'occasione. Se non sarà così bisognerà aspettare (è cinico dirlo ma è vero) un altro immane cataclisma, altre emozioni, altri lacrime, altri sms. E poi? |
Gian Mario Ricciardi da Nuovo Progetto Febbraio 2005 |