Aiuto, mi rubano le uova!

Pubblicato il 18-10-2012

di Gian Mario Ricciardi

di Gian Mario Ricciardi - La crisi rispolvera i furti di una volta, quelli provocati dalla miseria. E a pagare sono sempre i più deboli.

In America, nel Kantuky, rubano l’immondizia: meglio l’olio esausto per venderlo alla mala che lo rigenera. In Italia si ruba di tutto, con la crisi soprattutto cose da mangiare. Si ruba, si consuma, ci si rivende attraverso i canali clandestini che ormai attraversano Paesi e città. Prodotti offerti sottobanco da commercianti improvvisanti, ambulanti fuorilegge o porta a porta nologo.

Nell’ombra cresce un colorato bazar che mette in circuito televisioni, filati, lavatrici, lavastoviglie, profumi, pannelli fotovoltaici e tonnellate di prodotti alimentari. Tutto rigorosamente, illegalmente, sfilato agli altri. Un giro illegale di merce di dubbia provenienza. I colpi avvengono notte e giorno in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna. Di tanto in tanto polizia, finanza, carabinieri fermano queste bande che subito vengono rimpiazzate.

Dietro di loro c’è la mano di mafia e camorra che organizzano i furti dei tir, quelli fermi in autostrada, nelle aree di servizio dei centri di stoccaggio delle più famose industrie manifatturiere del Nord e i centri logistici dove le merci si dividono poi in mille indirizzi e rivoli.
Organizzati, precisi, sincronizzati: sono i nuovi affari illegali della crisi, pensati da menti criminali, fatti eseguire da manovali disperati che farebbero qualsiasi cosa per portare a casa qualche euro a fine giornata.

Ma la grande depressione sta cambiando tutta la geografia dei furti. Dopo il rame che fa sopravvivere migliaia di senzaniente ai margini delle città, a smuovere il mercato è arrivata la quotazione altissima dell’oro che moltiplica ogni giorno (basta controllare le denunce delle questure) gli scippatori. L’oro che viene pagato dai compraoro dai 30 ai 45 euro il grammo è, per molti, una tentazione irresistibile. Come sempre gli assalti alle pensiline dei tram, sui marciapiedi isolati verso casa. E, naturalmente, nelle ore di sempre.

Non c’è età che tenga. A Rivoli un uomo strappa la collanina ad una donna, s’infila in auto e scappa. Lo trovano al dormitorio pubblico. Un disperato.

Porta Palazzo, nel più grande mercato d’Europa due inseguimenti in un giorno. A terra donne con le borse della spesa, aggredite e alleggerite dell’oro. In fuga un giovane che, per sfuggire alla gente e alla polizia, fa di tutto. Salta di cofano in cofano, entra in un parcheggio, esce, torna, vola dal primo piano. È in carcere come il ladro che in Barriera di Milano se la prende con un ottantenne.

Oro in città, oro nei furti in casa, ma in questi casi comunque bisogna essere già allenati ai colpi. La crisi invece sta rispolverando i furti di una volta, quelli provocati dalla miseria: c’è chi ruba la verdura negli orti, chi il granoturco nei prati, chi le galline, i polli e i conigli nei cortili della cascine. Ci sono casi in tutt’Italia. Casi che documentano come alla fine di ogni crisi sono sempre i più deboli a pagare di più purtroppo.  

TODAY – Rubrica di Nuovo Progetto

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