Alfa senza frontiere

Pubblicato il 13-02-2022

di Sandro Calvani

Ci sono volute decine di migliaia di anni perché la popolazione mondiale crescesse fino a 1 miliardo, poi in appena altri 200 anni circa, è cresciuta di sette volte. Nel 2011, la popolazione mondiale ha raggiunto la soglia dei 7 miliardi e oggi (novembre 2021) è di oltre 7,9 miliardi. Questa crescita imponente è stata caratterizzata in gran parte dall’aumento del numero di persone che sopravvivono all’età riproduttiva ed è stata accompagnata da importanti cambiamenti nei tassi di fertilità, dall’aumento dell’urbanizzazione e della vita media e dall’accelerazione delle migrazioni.
Queste tendenze avranno implicazioni di vasta portata per le generazioni a venire, quali il meticciamento, che è sempre esistito ma diventerà un carattere comune in tutte le latitudini. I nati tra il 2011 e il 2025 sono la generazione più inter-etnica e multiculturale della storia. In questa generazione nascono nel mondo 2,5 milioni di bambini ogni settimana.

Il sociologo Mark McCrindle li ha chiamati generazione Alfa, mentre altri li chiamano generazione al vetro perché imparano a interagire e comunicare con schermi elettronici, prima di imparare a camminare e a scrivere. La precedente, chiamata generazione Zeta (nati tra il 1995 e il 2010), fu quella che nacque insieme ai social networks. Oggi gli Zeta vanno tutti a scuola e quelli che vanno all’università creeranno la percentuale più alta mai vista di genitori laureati dei futuri bambini di generazione Beta (nati tra il 2025 e il 2040). I millenials, chiamati anche generazione Ypsilon (nati tra il 1980 e il 1995), sono gli adulti di oggi che nei Paesi più evoluti stanno prendendo in mano la gestione delle grandi imprese e le redini dei governi, insieme alla generazione X (nati tra il 1965 e il 1980). I più seniors del nostro tempo, detti Boomers II (nati tra il 1955 e il 1964) e Boomers I (nati tra il 1946 e il 1954) hanno visto le trasformazioni sociali e tecnologiche più veloci. Da giovani usavano il telegrafo e oggi usano un tablet per lavorare e un orologio interattivo da polso per comunicare con i nipotini.

Una tendenza speriamo inarrestabile dell’incrocio tra nuove tecnologie e nuove generazioni è quella di dare più pari opportunità a tutti, ridurre le disuguaglianze e le separazioni, imparare dagli errori e preparare un mondo con maggiore trasparenza e prosperità inclusiva. Se “parare”, cioè rendere pari e ispirare tutti i cammini dell’imparare e del preparare, saprà frenare il separare e lo sparare tra i popoli, comincerà davvero un nuovo alfabeto di pace e sviluppo per la storia dell’umanità. Guardando un po’ anche ai numeri e alle attitudini rispetto all’educazione tecnologica, ruoli importanti saranno giocati soprattutto da India, Nigeria e Cina; ma forse la nazionalità o il passaporto delle generazioni Alfa e Beta conterà sempre meno in un modo divenuto multietnico, multiculturale e più simpatizzante per la fraternità senza frontiere.


Sandro Calvani
NP novembre 2021

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