Ambiente: consumo di meno

Pubblicato il 31-08-2009

di Carlo Degiacomi


Grossi elettrodomestici e riscaldamento dell’acqua sono nodi nevralgici per l’energia. Ne parliamo in occasione dell’odierna Giornata dell’Ambiente.

di Carlo Degiacomi

 
Si susseguono le iniziative simboliche per convincere i cittadini italiani che le azioni dei singoli e delle famiglie sono significative per essere più leggeri sull’ambiente. Un esempio: per il terzo anno consecutivo Caterpillar, trasmissione di Radio 2, ha promosso per il 16 febbraio “M’illumino di meno”, la giornata nazionale del risparmio energetico, con l’invito a spegnere le luci e gli apparecchi elettrici superflui dalle 18 alle 20,30. Lo scorso anno ha dimostrato di poter risparmiare in quel modo quanto consuma una regione come l’Umbria!
Adesso però bisogna passare dai gesti simbolici alla sostanza: cioè indurre nei consumatori l’attenzione costante, quotidiana, ai propri comportamenti per evitare sprechi, consumi elevati di combustibili, emissioni di gas serra come il biossido di carbonio (o anidride carbonica o CO2) e contemporaneamente alleggerire i costi delle bollette. L’esempio più noto è quello semplice ma sostanzioso delle lampadine a basso consumo: in un anno, in una casa, una bolletta ridotta di più di 50 € e 175 kg di CO2 in meno! Ma è meglio guardare a tutto quanto abbiamo in casa.

RISCALDARE L’ACQUA
Nelle puntate precedenti abbiamo passato in rassegna le buone pratiche possibili sul riscaldamento, sulla manutenzione e costruzione delle case, come ad esempio la coibentazione.
Quali sono le altre principali cause di consumi energetici? Non ci crederete, ma una è il riscaldamento dell’acqua in casa: serve il 20% dell’energia complessiva utilizzata.

Tutti gli scaldacqua dovrebbero essere a gas, cioè scaldacqua istantanei. Meglio il modello ad accensione elettronica rispetto a quello a fiamma pilota, perché riduce lo spreco di una fiammella sempre accesa, anche quando non viene utilizzato. Chi possiede lo scaldabagno elettrico (scaldacqua ad accumulo) dovrebbe sapere che il suo uso incide per il 40% sulla bolletta. Scaldare l’acqua con l’elettricità è un enorme spreco di energia. Si calcola che in Italia vi siano ancora 8 milioni di scaldabagni elettrici (soprattutto al Sud e nelle isole). Se non è sostituibile con uno scaldacqua a gas, impariamo ad usarlo. Anche solo spegnerlo di notte significa tagliare almeno 2.000 kg di CO2 e all’anno niente meno che circa 700 € di bolletta. Ancora meglio se lo accendiamo 1-2 ore prima dell’utilizzo, grazie al timer limitiamo il suo funzionamento al tempo necessario e lo programmiamo ad una temperatura non superiore ai 55°C.

Non dimentichiamo la cucina! Ognuno può fare un esperimento in cucina: una pentola di 3 litri impiega 10 minuti a bollire con il coperchio e 13 senza (il 30% in più!). Perché non usare il coperchio? Perché non prendere altre buone abitudini?
Sempre in cucina, altri piccoli esempi di risparmio energetico: usare stoviglie efficienti nella diffusione del calore; l’uso della pentola a pressione riduce i tempi di cottura di almeno un terzo e i consumi di energia del 50-70%, inoltre conserva maggiormente le sostanze contenute nel cibo; il bollitore elettrico porta ad ebollizione l’acqua con metà energia rispetto al fornello elettrico; un tostapane consuma il 70% in meno del forno elettrico, il fornello a gas ovviamente risparmia maggiore energia; sul fornello non utilizzare pentole di diametro inferiore alla fiamma, per non disperdere il calore.

Ritorniamo all’acqua calda. Più calda è l’acqua più energia state consumando. È proprio necessario lavare e lavarsi con l’acqua superbollente? No: una temperatura tra i 44 e 48°C è già in grado di uccidere i batteri e consuma meno energia; la si può ottenere costante con valvole termostatiche in uscita dallo scaldacqua a gas. Pensate che stupidaggine scaldare ad alta temperatura l’acqua del rubinetto per poi miscelarla con acqua fredda! Che stupidaggine fare la stessa operazione quando facciamo la doccia, e così via.

IL DOPPIO FLUSSO
Ci sono anche azioni interessanti più complesse, ma alla fin fine facili da adottare. Ad esempio elettrodomestici come la lavatrice consumano molta energia per riscaldare l’acqua. Non sono purtroppo molto diffuse, ma si possono installare lavatrici (e lavastoviglie) a doppio ingresso d’acqua: da un tubo entra l’acqua fredda, dall’altro - collegato allo scaldabagno a gas o ai pannelli solari termici - l’acqua calda, permettendo così di ridurre l’uso di energia elettrica e di risparmiare. Predisporre gli impianti per il doppio flusso in fase di nuova costruzione o di ristrutturazione di un edificio, del nostro alloggio, non costa o costa molto poco. La loro diffusione otterrebbe grandi benefici ambientali. Proviamo anche in questo caso a collegare aspetti ambientali con aspetti economici: la lavatrice classe A+, modello medio, consuma 1040 Wh; la lavatrice a doppio flusso, 145 Wh, con un risparmio di 895 Wh!

USANDO GLI ELETTRODOMESTICI

lavatrice
- scegliere il programma di lavaggio adatto al tipo di bucato (es. evitare il prelavaggio, che assorbe molta energia);
- utilizzare la lavatrice a pieno carico oppure usare il tasto mezzo carico (se presente); molte lavatrici riducono automaticamente il consumo di acqua e di energia in caso di minori quantità;
- preferire programmi di lavaggio a bassa temperatura: la fase di riscaldamento dell’acqua è quella dove si consuma maggiore energia e i detersivi sono attivi ugualmente;
- programmi di lavaggio tra i 40 e i 60°C vanno bene per tutti i tipi di bucato, tranne che per biancheria molto sporca;
- non eccedere nelle dosi di detersivo: più detersivo non significa migliore lavaggio, ma solo maggiore inquinamento e minore efficacia nel risciacquo;
- per la lavasciuga ricordare che l’elettricità consumata durante l’asciugatura è pari a quella usata nella fase di lavaggio;

- se la lavatrice è predisposta per un doppio attacco, alimentarla tramite lo scaldabagno a gas o solare;
- azionare la lavatrice negli orari non di punta dei consumi elettrici.
lavastoviglie
- utilizzare la lavastoviglie a pieno carico (un ciclo di solo risciacquo consente di mantenere umide le stoviglie prima di completare il carico);
- asportare i residui più grossi di cibo dalle stoviglie prima del lavaggio, per evitare l’intasamento del filtro con conseguente riduzione dell’efficacia del lavaggio. Assicurarsi che i forellini dei bracci rotanti non siano ostruiti da residui di cibo o impurità, per non ridurre l’efficacia di lavaggio;
- preferire lavaggi a bassa temperatura;
- se la lavastoviglie è predisposta per un doppio attacco, alimentarla tramite lo scaldabagno a gas o solare;
- se la lavastoviglie è predisposta, evitare la fase finale di asciugatura delle stoviglie, quando non è strettamente necessario;
- non eccedere nelle dosi di detersivo: più detersivo non significa migliore lavaggio, ma solo maggiore inquinamento e minore efficacia nel risciacquo.

asciugatrice
Anche questo elettrodomestico è utile, ma per chi non ha altre soluzioni: stanze interne o luoghi esterni dove far asciugare i panni stendendoli all’aria e al sole. Assorbe moltissima energia, per lo più fa parte della classe di efficienza energetica C nelle etichette energetiche. Un esempio: asciugare il bucato richiede in genere il doppio dell’energia che occorre per lavare gli stessi capi a 90°C.

fornelli e forni
Visto che abbiamo già parlato di cucina, possiamo ancora proseguire l’argomento: meglio cucinare con il gas (più efficiente) che con l’elettricità, dal punto di vista dell’ambiente e dell’energia necessaria. Un forno elettrico tradizionale consuma energia circa 3 volte di più di un forno a microonde (tempi di cottura e potenza assorbita sono inferiori) e di un forno a gas. Eppure l’uso del forno a gas è in forte riduzione, anche se richiede meno energia. In commercio non se ne trovano quasi più: vengono privilegiati i forni elettrici per motivi di sicurezza e perché consentono di regolare con maggiore precisione la temperatura. Tra i forni elettrici è meglio utilizzare quelli ventilati (con circolazione forzata di aria calda) per una cottura più rapida e uniforme. Consumano il 30% in meno e possono essere utilizzati a temperature più basse.

In un forno, più dei due terzi dell’energia complessiva si disperdono, il 15% serve a riscaldare il forno e solo il 7% per cuocere i cibi.
I forni a microonde consumano meno energia, circa la metà di un forno elettrico di classe A. Oggi i forni a microonde in commercio sono provvisti di grill, per cui sono simili ai forni tradizionali. Resiste il mito che il forno a microonde faccia male alla salute. Le microonde non sono ionizzanti e quindi non producono modificazioni alla struttura molecolare degli alimenti. Il microonde è più adatto a cuocere porzioni piccole.

IN FASE D’ACQUISTO
Come potere vedere da questi consigli di base, il consumo di energia elettrica di un elettrodomestico dipende dal tempo di utilizzo e dalle nostre abitudini, ma anche dal tipo di apparecchio e da quanto consuma: questa osservazione ci porta a ragionare anche quando in famiglia si comperano gli elettrodomestici. Ma questa è un’altra puntata!

Ecologia quotidiana: buone pratiche possibili: per essere più “leggeri” con l’ambiente che cosa si può fare in concreto nella vita quotidiana. È il titolo del quaderno del museo A come Ambiente edito a gennaio 2007.

Info: 011/0702535, museoambiente.org
da Nuovo Progetto marzo 2007

5 AZIONI PER CAMBIARE CLIMA
Dietro molte nostre azioni quotidiane si nasconde un’emissione di anidride carbonica. In Italia le emissioni di CO2 ammontano a circa 500 milioni di tonnellate all’anno - quasi 10 tonnellate procapite - e ognuno di noi è responsabile di 1,5 tonnellate di CO2 solo per i consumi domestici. Con la campagna Cambio di Clima, Legambiente ti suggerisce 5 semplici azioni che puoi compiere, per dare un apporto significativo alla lotta contro l’aumento dell’effetto serra:
1. Cambia 5 lampadine da 100W a incandescenza con altrettante a basso consumo da 20W, in un anno avrai risparmiato 53 € in bolletta e 175 kg di CO2.
2. Quando usi la lavatrice, non fare cicli di lavaggio ad alte temperature: se, per esempio, fai 2 cicli di lavatrice a settimana a 40°C invece che a 90°C in un anno avrai risparmiato 37 € in bolletta e 125 kg di CO2.
3. Un giorno al mese rinuncia a usare l’automobile e vai a piedi, in bici o con i mezzi pubblici: in un anno (su una media di 20 Km e considerando i componenti di una famiglia media) si saranno risparmiati 60 € di carburante e 180 kg di CO2.
4. Spegni la funzione stand-by del tuo televisore nelle ore del giorno in cui è spento: in un anno potrai risparmiare fino 24 € in bolletta e 79 kg di CO2.
5. Se hai lo scaldabagno elettrico, non lasciarlo in funzione inutilmente per tutto il giorno. Concentra l’accensione in un periodo di 8 ore, magari notturne; la mattina avrai l’acqua calda e soprattutto in un anno avrai risparmiato ben 641 € in bolletta e oltre 2.135 kg di CO2.

Segnalaci quale (o quali) azione hai scelto, così potremo computare quanta CO2 non è stata emessa nell’atmosfera. Sarà il tuo contributo per raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Grazie al contributo di tutti è stato possibile, fino ad ora, risparmiare 466.627 kg di CO2.

Info: legambiente.com/campagne/intro/cambiodiclima.php
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