Cadere nella “rete”

Pubblicato il 31-08-2009

di Gian Mario Ricciardi


Fanno quasi tutti leva sulla fragilità, lo smarrimento interiore, l’ignoranza delle persone.

di Gian Mario Ricciardi


La crisi che indebolisce, disarma, piega a morte tutti, fa crescere le sette. Così nell’inferno che s’alimenta di odio, morte e fandonie c’è un milione e mezzo di italiani.
Le più gettonate (49 per cento) sono le psico-sette e quelle pseudoreligiose insieme a tutto il resto: satanismo, magia, esoterismo, spiritismo, stregoneria.
Nord-est, nord-ovest ed Emilia le zone più a rischio, che hanno richiamato almeno settecento volte l’attenzione delle squadre speciali volute in ogni questura; quattrocento le richieste d’aiuto nel centro, 355 nel Sud.
Le vittime, appena una quarantina nel 2002 sono quasi mille ora. A cadere nella rete di organizzazioni senza scrupoli più donne (56%) che uomini (44%); più adulti (52%) che giovani (42%). Gli anziani restano i più saggi. Le cifre del ministero dell’interno sono impressionanti.

Le storie di chi è stato ingoiato dalle sette vanno, spesso, al di là di ogni immaginazione: raccontano di essere umani svuotati della loro anima; follie, pratiche obbrobriose, obblighi, sottomissioni che trasformano molte esistenze in pura disperazione e provocano un alto numero di suicidi.
illustrazione di Gianpiero Ferrari

Ora la recessione rischia di far aumentare il popolo segreto che, la sera o il mattino, cerca aiuto in associazioni e presunte tali che organizzano incontri, terapie di gruppo, meeting d’incerto futuro o a metà strada tra inganno e truffa, mescolando fanatismo religioso, magìe e presunta preveggenza.
Fanno quasi tutti leva sulla fragilità, lo smarrimento interiore, l’ignoranza delle persone.
E sanno dove colpire. Fanno arrivare i loro messaggi direttamente o attraverso la loro rete a famiglie sconvolte da gravissimi lutti, a persone in pesantissime difficoltà economiche, a chi si trova a dover affrontare malattie molto serie ed improvvise, a chi insegue sogni irrealizzabili. E, in questo vuoto di futuro, ecco le loro ricette.

C’è chi affascina e conquista con rituali stravaganti, chi con l’alone di leggenda del veggente, sacerdote di satana o leader che si muove con regole precise e s’attornia di certezze credulone. Spesso quando si finisce in una setta ci si trova nel bel mezzo di serate a base di allucinogeni, alcool, sesso orgiastico, demenzialità, bibbie di satana, cerchi di fuoco.
Per le iniziazioni i luoghi più indicati restano boschi isolati o cimiteri e qualche strana cosa, di tanto in tanto, viene segnalata soprattutto in piccoli paesi: tombe profanate e altro.

Insomma, come diceva don Oreste Benzi, le sette “ti fanno la corte prima, poi ti tolgono la vita”.
La battaglia già dura si fa ora violenta perché la crisi produce, ogni giorno, altre e nuove fragilità e fa crescere il numero delle potenziali vittime. Dietro a loro ci sono lobby potentissime, che fanno firmare a chi ci cade contratti difficilmente attaccabili. Attenti a internet, perché la maggior parte dei pericoli del nuovo assalto in corso arriva proprio dalla rete. Sono messaggi, avvisi, saluti, appuntamenti cifrati, interventi criptati. L’obiettivo resta assolutamente invariato: trovare altri schiavi, schiavi d’occidente.

di Gian Mario Ricciardi
da Nuovo Progetto maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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