Cigolando a mezzanotte

Pubblicato il 08-09-2023

di Fabrizio Floris

È mezzanotte e le strade di Mirafiori sono silenziose (incredibilmente silenti), così tanto che sento in lontananza il cigolio di una bicicletta che attraversa via Roveda. Dopo pochi istanti vedo un uomo su due ruote con attaccato un carretto: è un raccoglitore di rifiuti che cerca nei bidoni oggetti da rivendere, vestiti, ferro e altri metalli.

Mi ricorda il celebre sermone di Martin Luther King, Qualcuno bussa a mezzanotte, nel quale elenca le notti in cui l’umanità del suo tempo era caduta, concludendo con «la mezzanotte dell’ordine morale». Perché il signor Joseph pronuncia proprio la stessa parola, dice che per lui «lavorare è un dovere morale», lo esprime chiaramente anche in francese: «Per me questo est un devoir moral (è un dovere morale), con questo lavoro mantengo la mia famiglia, mando a scuola i miei figli e loro possono mangiare. Sai, continua, da noi (in Burkina Faso) quest'anno con l’inflazione, la guerra in Ucraina e i jihadisti avrebbero rischiato di morire di fame; invece, questo che in Italia è scarto, per me e per la mia gente è vita. […] C’è in questo momento una mobilitazione generale per far fronte al terrorismo che ha portato all’annullamento delle libertà civili, oltre che all’arruolamento coatto per tutti i giovani con più di 18 anni d’età. Più di 10mila persone tra civili e soldati sono morte e due milioni di persone sono sfollate».

King diceva nel sermone che «a mezzanotte i colori perdono i propri caratteri distintivi e si fondono in una cupa tonalità grigiastra.
Anche i princìpi morali hanno perso i loro caratteri distintivi: per l’uomo moderno, la ragione assoluta e il torto assoluto dipendono da ciò che fa la maggioranza. Il giusto e lo sbagliato sono legati ai gusti e alle abitudini di una particolare comunità. Abbiamo inconsciamente applicato la teoria della relatività di Einstein, che descriveva correttamente l’universo fisico, al campo morale ed etico». Ma in questa mezzanotte di Mirafiori tutto appare chiaro. Se fossimo in un teatro adesso dovrebbe partire un applauso e dovremmo ringraziare personalmente Joseph, elogiare il suo coraggio. In un quartiere dove piangiamo la nostra solitudine, la cassa-integrazione, la disoccupazione fermiamoci ad ascoltare chi cigola nella nostra mezzanotte.
 

Fabrizio Floris
NP giugno / luglio 2023

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok