Correndo vivendo
Pubblicato il 31-08-2009
Medico chirurgo, volontaria presso il Poliambulatorio medico del Sermig, Stefania è arrivata terza alla Turin Marathon 2006. Ma non conta il piazzamento, conta correre. Come nella vita.
Conduciamo una vita sempre di corsa, viviamo con l’affanno, a volte forse inseguiamo una meta, a volte la frenesia è afinalistica... |
Così ho pensato di fare una corsa vera, una corsa di 42 km e 195 m. Non è stata una semplice corsa, è stata un’esperienza, almeno per chi come me corre come amatore, libera da ingaggi, contratti, doveri: ho sempre l’impressione che quando sport e denaro si incontrano qualcosa si perde. Si parte tutti insieme e si è tanti, tutti colorati, tutti con un pettorale, tutti con una qualche aspettativa dalla gara, dalla propria prestazione. C’è chi ride, chi scherza, chi controlla il cronometro, il tempo, l’asfalto. I chilometri sono scanditi da punti di abbeveraggio (bisogna bere sempre anche se non si ha sete) e di spugnaggio (un po’ di pulizia non guasta!). I chilometri scorrono via come gli anni: all’inizio non te ne rendi conto ma poi li senti a poco a poco nelle gambe... | ![]() |
Le salite selezionano: alcuni iniziano a rimanere indietro... Io in particolare ho corso per tutti i miei amici, per Selene che forse non può partecipare alla maratona ma sta correndo alla grande nella vita, E intanto i chilometri scorrono, scorrono a fatica ma scorrono... E poi verso il 37° chilometro, non ricordo bene ero già tanto stanca, ma ricordo e ricorderò bene la sensazione: le gambe si sciolgono e iniziano a volare, improvvisamente leggere, stanche ma leggere e libere... la fatica passata e presente acquista un senso... il traguardo è vicino e forse le gambe lo sanno meglio di te. Ancora una curva con un amico compagno di allenamenti che grida e gioisce per te... devo proprio arrivare a questo traguardo, che pur vicino sembra sempre così lontano. C’è un solo modo per vincere la maratona: correrla Stefania Renditore |