Denti di squalo a Gerusalemme

Pubblicato il 10-12-2021

di Agnese Picco

Durante uno scavo archeologico nella Città di Davide, nella zona esterna alle mura meridionali della Città Vecchia, gli archeologi hanno scoperto i resti di una struttura adiacente ad una sorgente, chiamata "Fontana della roccia tagliata", che faceva parte del complesso sistema di circolazione della acque interne alla città. Grazie ai materiali trovati all'interno della struttura, è stato possibile datarla al 8-7 sec. a.C.
Successivamente questo spazio fu riempito di materiali di scarto e terra per servire da fondamenta ad una casa. La spazzatura è una fonte molto importante di informazioni per la ricerca archeologica.
All'interno del materiale di scarto usato come riempimento della struttura, sono stati trovati infatti più di 10 mila resti di pesci, probabilmente per uso alimentare e 39 denti e vertebre di squalo.

Tra i ritrovamenti archeologici del Vicino Oriente è inusuale trovare resti di squalo.
Nonostante questo pesce venisse consumato abitualmente, tranne i denti e le vertebre, lo scheletro dell'animale è fatto di cartilagine e dunque non si conserva. I denti poi, spesso venivano utilizzati come oggetti di ornamento o come parti taglienti di strumenti.
I resti ittici ritrovati a Gerusalemme sono stati studiati analizzando gli isotopi di stronzio e di ossigeno, metodo che viene impiegato per definire la provenienza degli animali terrestri e le rotte commerciali sulle quali venivano spostati. I ricercatori hanno applicato lo stesso metodo ai pesci, raggiungendo alcuni obiettivi. I denti di squalo sono risultati non coevi al sito, ma fossili. Si sono formati nei mari tropicali dell'oceano di Teti, circa 80 milioni di anni fa. Questo dato è stato ricavato grazie alla costituzione di valori standard degli isotopi di stronzio e ossigeno per i pesci nelle aree limitrofe, così da poter essere confrontati con quelli antichi. Il lavoro dei ricercatori potrà essere utile per ulteriori ricerche atte a rintracciare la provenienza dei resti archeologici di pesci, così come è stato fatto con ossa di Orata, sempre da Gerusalemme, scoprendo che non si trattava di pesce locale, pescato nel Mediterraneo, ma importato dalla zona della Bardawil Lagoon.


Agnese Picco
NP agosto / settembre 2021

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