ENERGIA LIBERA

Pubblicato il 31-08-2009

di Carlo Degiacomi

L’informazione in Italia purtroppo è a singhiozzo. Un tema “passa” per un po’, poi se ne perdono le tracce. Così è stato per la liberalizzazione dell’energia. 

di Carlo Degiacomi

Traliccio energia elettricaLa liberalizzazione dell’energia elettrica ha tenuto banco nel 2007, anno di applicazione, poi ogni tanto abbiamo visto la pubblicità di alcune aziende operatrici, in seguito è aumentata la bolletta energetica per l’alto prezzo del petrolio, infine adesso abbiamo una riduzione del costo dell’energia elettrica perché il petrolio è sceso. Che cosa è successo? Come possiamo valutare le offerte del libero mercato? Quante famiglie hanno cambiato operatore? È una scelta che conviene? Difficile trovare risposte.
Vediamo qualche dato. A fine anno 2008 circa 2.000.000 di utenti hanno abbandonato la tariffa precedente, regolata dall’Autority, e sono passati al libero mercato, circa il 6% del mercato nazionale. Di questi solo 380.000 hanno cambiato anche azienda fornitrice. L’Autority informa e controlla.

Prima osservazione: la liberalizzazione della fornitura di energia elettrica ai consumatori finali ha prodotto una proliferazione di venditori, circa 100. L’elenco è pubblicato sul sito dell’Autority: autorita.energia.it. L’Autority ha anche emanato una serie di norme, ad esempio sull’informazione, per evitare che la liberalizzazione comportasse un peggioramento del servizio. La situazione a monte (produzione, trasporto e attivazione della fornitura) non cambia.

Seconda osservazione: la comodità è alta. Ad esempio, il cambio di contratto non comporta spese; è compito del nuovo fornitore scelto seguire la pratica di recesso e attivazione; non vi sono interventi sul contatore; è sempre consentito tornare indietro al servizio precedente, senza spese.

Terza osservazione: a fronte di una spesa media di circa 500 euro (con un consumo di 2.700 kWh con potenza di 3 kW) le offerte del libero mercato permettono di risparmiare al massimo una o due decine di euro. Per questo la liberalizzazione ha avuto poco successo tra i consumatori.
Le principali proposte si dividono in 5 categorie: il prezzo bloccato per due anni; il pacchetto integrato luce-gas con un unico interlocutore, senza sconti; soluzioni con sconti e gadget o buoni premio (qualcuno incentiva il risparmio); le offerte di energia da fonti rinnovabili; la formula bioraria con tariffe più convenienti in certe fasce orarie.
Le proposte più convenienti sembravano essere le tariffe a prezzo bloccato, a fronte della crescita del petrolio. Invece sono svantaggiose nel momento in cui il petrolio è in calo come oggi.
Un modo per informarsi bene ed essere aiutati a fare confronti si trova nel sito internet dell’associazione Altroconsumo (altroconsumo.it).

Futuro del mondo in una lampadinaQuarta osservazione: da considerare attentamente la formula bioraria.
Potrebbe ridurre le spese per gli utenti che concentrano i loro consumi lontano dai picchi di richiesta di elettricità. Le ore favorevoli sono dalle 19 alle 8 dei giorni feriali (fascia F1); nel weekend e nei giorni festivi (fascia F2). Attenzione! è vantaggiosa solo se almeno i due terzi dei consumi vengono concentrati negli orari indicati. Bisogna quindi analizzare bene le abitudini proprie e della famiglia! Bisogna fare un nuovo contratto, avere il nuovo contatore elettronico. Se i consumi non sono concentrati nelle fasce agevolate, si finisce con il pagare di più.

Quinta osservazione: non bisogna credere, quindi, a chi nella pubblicità promette risparmi straordinari. Anzi, occorre leggere e capire bene tutte le clausole contrattuali.
Non si sfugge: per incidere sulla bolletta bisogna conoscere le bollette vecchie pagate, diventare un po’ esperti, studiare molto bene i propri comportamenti energetici, e ridurre gli sprechi. Questo è il vero risparmio.

Sesta osservazione: la liberalizzazione permette una scelta politica e ambientale, più che vantaggi economici. La produzione elettrica da fonti alternative e dai combustibili fossili ha costi mediamente uguali o un po’ più elevati. Per l’ambiente la vera scelta è cambiare contratto passando a energia pulita.

Dal 1° gennaio 2009: è in vigore la fascia sociale. Si tratta di un bonus sociale per i 5 milioni di famiglie che incontrano difficoltà nel pagamento delle bollette elettriche. Dovrebbe garantire un risparmio medio del 20%, differenziato in base alla grandezza del nucleo familiare. Riguarda anche il 2008 per le richieste presentate entro il 28 febbraio 2009. Si rivolge ai nuclei familiari con un indicatore di situazione economica inferiore o uguale a 7.500 euro. Il risparmio è di circa 60 euro all’anno per un nucleo familiare di una o due persone; 78 euro per tre o quattro persone; 135 euro per famiglie con più di 4 persone.

Una domanda sarebbe obbligatoria: chissà se chi utilizza questa strada perché ha le condizioni reali per essere aiutato, si pone anche il problema di ridurre gli sprechi?
Meno spreconi? Basta selezionare i consumi specie in tempi di crisi.
Essere in grado di modificare comportamenti spreconi è un bonus sociale per tutti. Ricordiamo insieme qualche facile comportamento con qualche dato indicativo:

Lampade a risparmio energetico- Se sostituiamo, ad esempio, un frigorifero di 15 anni fa con uno nuovo di tipo A+ risparmiamo in media il 60% dell’elettricità. Con una lavatrice: circa il 45% dell’elettricità in meno e 1/3 dell’acqua (da 120 a 40 litri circa). In due o tre anni recuperiamo una parte del costo d’acquisto. Sostituendo un vecchio frigorifero o un congelatore con un nuovo modello A++ e A+ si ha diritto anche ad una detrazione fiscale fino ad un massimo di 200 euro.
- La quota più importante di energia consumata da una lavatrice è utilizzata per il riscaldamento dell’acqua per il lavaggio. Allora dipende dal programma e dalla temperatura a cui effettuare il lavaggio: passare da 90° a 60° equivale a risparmiare il 20% di elettricità. Il 60% se si può scendere a 40°. E con la lavatrice a pieno carico!
- Una famiglia di 4 persone che scalda l’acqua con lo scaldabagno elettrico spende circa 600 euro all’anno; la metà circa se la scalda a gas.
- Non ci sono più motivi per non sostituire le lampade a incandescenza con lampade a fluorescenza, perché ormai vi sono di tutte le tonalità di colore della luce.
- I rubinetti di acqua, specie se calda, che perdono si possono far riparare subito: una perdita di 90 gocce al minuto è pari all’incirca a 4.000 litri all’anno! Si possono inserire nei rubinetti e nella doccia i frangiflusso (costano pochi euro) per mescolare aria e acqua e ridurre la spesa del 30-40% per l’acqua calda.
- Condizionatore: se proprio lo usiamo, regoliamolo bene. La temperatura interna non dovrebbe avere un salto termico rispetto a quella esterna di più di 7°. È un problema anche di salute!

Sono tutti esempi già sentiti, ma che vanno praticati, subito.
Oltretutto non peggiorano i nostri stili di vita, anzi, favoriscono il nostro benessere, compreso il bene del nostro portafoglio e dell’ambiente.

 

di Carlo Degiacomi - museoambiente.org
Nuovo Progetto febbraio 2009

 

Vedi anche:

ACQUA : PURA E LIBERA È MEGLIO

Ambiente: consumo di meno

Facendo un po’ i conti...

 

 

 

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