Facendo un pò i conti...

Pubblicato il 31-08-2009

di Carlo Degiacomi


Vi siete mai chiesti
quanto consuma la vostra casa? Buone pratiche e consigli per evitare gli sprechi e risparmiare energia.

di Carlo Degiacomi

 


Sui temi ambientali l’orizzonte culturale per le nuove generazioni può essere solo quello che descrive uno scenario cupo e catastrofista, in cui l’uomo sarà sconfitto a causa delle sue azioni sconsiderate? Spinti da questa minaccia incombente i giovani, privati del proprio futuro, dovrebbero abbandonare i propri stili di vita e mettersi a salvare il mondo, con azioni capaci di trasformare radicalmente l’economia che oggi conosciamo, per tornare a molti aspetti del passato? Non credo proprio che questa prospettiva aiuti a pensare al futuro e sia la molla per cambiamenti positivi.

UN QUADERNO PIENO DI CONSIGLI PRATICABILI

Il Museo A come Ambiente ci riprova con un quaderno * semplice ed equilibrato che si rivolge a tutti, che propone consigli su cui riflettere e scegliere liberamente con responsabilità. Un quaderno che spiega le buone pratiche possibili, quotidiane, capaci di rifiutare gli sprechi principali che pratichiamo in ogni momento, nel campo dell’energia, dei trasporti, dei rifiuti, dell’acqua.
Piccole cose, che anche utilizzando nuove tecnologie e nuovi criteri di efficienza ci portano ad adottare nuovi comportamenti, individuali e collettivi.

Prendiamo in considerazione l’energia. Vi siete mai chiesti “quanto consuma la mia casa?”.
In casa consumiamo l’energia termica (per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, per il riscaldamento dell’acqua) e l’energia elettrica per tutti gli altri usi (illuminazione, funzionamento degli elettrodomestici e delle apparecchiature elettroniche). Con un minimo di risparmio energetico, una famiglia di 3-4 persone può passare dai consumi medi oggi in Italia - 3000 kWh elettrici, 6000 kWh termici per il riscaldamento degli ambienti e 3000 kWh termici per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria - a un consumo annuale quasi dimezzato. Non è magia, è la capacità di applicare alcuni accorgimenti.

Per riscaldare per un giorno un appartamento di 130 mq occorre tanta energia quanta è necessaria a un’automobile di media cilindrata per percorrere il tragitto Torino - Venezia. Il riscaldamento degli edifici in Italia consuma più di tutto il sistema dei trasporti. Ci sono scelte che dipendono dalle condizioni strutturali e da dove si abita: ad esempio il metano è meglio del gasolio, chi ha accesso al teleriscaldamento inquina meno.

In molte situazioni è ora di cambiare la caldaia e utilizzare, nei condomini, le caldaie ad alta efficienza e a condensazione, che consentono un risparmio di circa il 17% di combustibile.
Gli inquilini non hanno i soldi da spendere per un nuovo impianto? Si possono fare contratti (ovviamente ben studiati) che affidano l’ammodernamento a terzi (ditte specializzate) che accettano di fare loro la spesa, mantenendo gli stessi costi di riscaldamento agli inquilini.


IMPIANTO CENTRALIZZATO O AUTONOMO?

Difficile dire se si utilizza più o meno energia con l’impianto del riscaldamento centralizzato o con la caldaietta autonoma. La situazione attuale: nei condomini ci sono impianti di riscaldamento vecchi, progettati senza attenzione alla coibentazione. Spesso producono sbalzi di temperatura tra appartamento e appartamento. Ad esempio, per garantire un comfort sufficiente all’inquilino dell’ultimo piano, gli abitanti dei piani intermedi devono aprire le finestre per il troppo caldo. Per questo si è sviluppata la tendenza a sostituire l’impianto centralizzato con quello autonomo.

È però possibile ricorrere a sistemi di contabilizzazione anche nel caso di impianti centralizzati. La caldaia è unica per tutti, ma ogni inquilino può spegnere, ridurre o aumentare la temperatura dei locali che occupa. Grazie a contatori individuali, ciascuno paga solo il calore che ha effettivamente consumato e utilizza il riscaldamento solo quando serve. Subito si avrebbe un risparmio medio di almeno il 20% di energia.
Tutto questo vale ancor più per le seconde case.


AZIONI SEMPLICI E AZIONI COMPLESSE

Facciamo due esempi di altre azioni possibili.

A. Un’azione semplice è la manutenzione periodica della caldaia, che permette più qualità dell’ambiente - riduce il livello di inquinamento, rende l’impianto più efficiente in termini energetici - e maggiore sicurezza, più risparmio energetico - risparmio di energia vuol dire minori consumi a parità di rendimento termico - e una diminuzione delle spese di riscaldamento.
B. Un’azione complessa è la scelta tra radiatori o pannelli radianti in caso di ristrutturazione dell’alloggio. Le prime esperienze di realizzazione non hanno fatto molta pubblicità, perché la temperatura troppo elevata dell’acqua nei tubi produceva gonfiori alle gambe a chi stava molto in casa, ecc. L’uso di questa tecnologia, che si è ora evoluta, permette di avere riscaldamento uniforme e confortevole, di collegare e utilizzare in parte i pannelli solari. Questa è già un’azione più difficile, da affrontare con artigiani e professionisti preparati, che non sempre è facile trovare: alcuni preferiscono adagiarsi e consigliare vecchie abitudini, che abbiamo visto sono dannose per l’ambiente e anche per il portafoglio!

Purtroppo i nostri edifici sono stati progettati con l’obiettivo di contenere il più possibile i costi di costruzione e non il dispendio di energia. Ma questo è un altro capitolo!

Carlo Degiacomi
da Nuovo Progetto gennaio 2007



* Ecologia quotidiana: buone pratiche possibili, Museo A come Ambiente, gennaio 2007: per essere più “leggeri” con l’ambiente, cosa si può fare in concreto nella vita quotidiana.
Info: 011.0702535, corso Umbria 90, 10144 Torino

museoambiente.org

ALCUNI SUGGERIMENTI

Per risparmiare energia:

>  riscaldare solo le stanze che vengono utilizzate;
> temperature tra i 18°C e i 20°C, 16°C in camera da letto. Ogni grado in più di temperatura, oltre i 20°C, aumenta il consumo in media del 6%;
> di notte abbassare la temperatura dell’ambiente in modo drastico, chiudere le tende e abbassare le tapparelle per evitare fughe di calore. Questo consente di ridurre l’utilizzo di energia del 10%;
> se ci si assenta per più giorni, regolare il riscaldamento sui 12°C-15°C per evitare successivi dispendi energetici, quando si riporta la temperatura a valori normali. Le valvole termostatiche mantengono la temperatura costante sul valore scelto, anche a zone. Con le valvole termostatiche in un alloggio medio si può risparmiare il 20% di energia; il costo di ognuna (circa 30 €) è facilmente riassorbibile;
> tende, rivestimenti, mobili e divani davanti ai caloriferi impediscono l’irradiazione e richiedono il 5% in più di energia;
> aerare l’alloggio abbassando il riscaldamento e spalancando tutte le finestre per la durata di 4-6 minuti;
>  controllare periodicamente che vi sia acqua a sufficienza nel sistema di riscaldamento;
>  radiatori sotto le finestre o dentro nicchie: un errore energetico grave. L’aria calda non deve essere dispersa e si deve poter garantire una buona movimentazione. Si possono collocare sulla parete a cui sono appoggiati dei materiali isolanti che riflettono il calore;
>  per chi ha le tapparelle, da cui in genere entra aria fredda: da tempo ci sono cassonetti che non mettono in contatto l’interno dell’alloggio con l’esterno.




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