FIORETTA MAZZEI: una donna per la pace
Pubblicato il 31-08-2009
A 10 anni dalla morte, il Sermig la ricorda con le parole di Ernesto Olivero. A Firenze due convegni dedicati alla sua figura.
di Annamaria Gobbato
“Ricordo sempre il mio primo incontro con lei. Volevo portare i giovani della mia fraternità a riscoprire la vita e il pensiero di Giorgio La Pira e amici comuni mi avevano consigliato di parlare con lei”. Sono le parole di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, nel decimo anniversario della scomparsa di Fioretta Mazzei, discepola di Giorgio la Pira (sindaco di Firenze e santo) e protagonista della vita politica di Firenze tra gli anni ‘60 e ’80. |
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“Non mi conosceva se non di nome. Arrivai da lei alle due del pomeriggio e, con la semplicità evangelica che la distingueva, mi offrì il pranzo, un pasto umile, povero, ma con la generosità e con il garbo di una donna di Dio. La Pira prima e Fioretta poi mi hanno segnato la vita, come sanno fare solo i maestri, i padri e le madri nello Spirito. |
L’amicizia nata quel giorno prese la strada che ci unirà per l’eternità. Fioretta profumava e profuma di pulito, profumava e profuma della bellezza di Dio, profumava e profuma dell’amore che solo Dio può comunicare alle sue creature. Oggi abbiamo bisogno di riscoprire l’esempio di persone come lei che parlano con la loro vita dell’incontro con Dio e ne danno una testimonianza luminosa, straordinaria nell’ordinario della vita quotidiana”.
Nel dicembre 1998, ad un mese dalla sua morte, il Sermig le aveva conferito il premio “Artigiano della Pace” – già assegnato fra gli altri a Sandro Pertini, Giovanni Paolo II e Mikhail Gorbaciov – con questa motivazione: “A Fioretta Mazzei. Da discepola di Giorgio La Pira a maestra di pace, di dialogo, di fraternità tra tutte le donne e tutti gli uomini del mondo”. Il sindaco di allora, Mario Primicerio, aveva poi richiamato la memoria e il senso del premio “Artigiano della Pace”: “Artigiano é colui che lavora giorno per giorno, apre la sua bottega ogni mattina e la chiude ogni sera, non si lamenta se alle volte il suo lavoro é ripetitivo, o non considerato come quello delle opere degli artisti. Essere Artigiani della Pace é qualcosa di più importante, é l’impegno quotidiano, alle volte oscuro, di chi si impegna per il trionfo di un’idea, ed é proprio questa la figura che si addice appunto a Fioretta. L’artigiano é profeta nel senso che parla, come credente, a nome di Dio, come ateo, ammesso che esista, a nome di valori, di princìpi, alle coscienze. A tutti coloro che durante la loro giornata riescono ad usare gli attrezzi che sono nella cassetta degli Artigiani della Pace - il dialogo, la pazienza, l’apertura mentale - dobbiamo dire una parola di incoraggiamento: siamo tutti apprendisti, cerchiamo di imparare da loro l’arte. Grazie a tutti coloro che ogni giorno ci permettono di stare in bottega da loro ad imparare qualche cosa”. |
Annamaria Gobbato
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GLI APPUNTAMENTI 16 novembre 2008, ore 9.00, Chiesa della Badia Fiorentina (Via del Proconsolo): S.Messa celebrata da mons. Andrea Lombardi, Vicario Episcopale della Diocesi di Fiesole. 16 novembre 2008, ore 16.30, Istituto degli Innocenti (Piazza Santissima Annunziata, Firenze): l'Associazione Internazionale Fioretta Mazzei e la Fondazione Foemina organizzano un convegno il dal titolo "Una donna per salvare il suo popolo: sfide, difficoltà e prospettive per la donna di inizio millennio, tempo di confronto di civiltà". 26 novembre 2008, ore 17.30, Sala Vanni (Piazza del Carmine, Firenze): la Fondazione Giorgio La Pira organizza un incontro dal titolo “Fioretta Mazzei, una donna per Firenze”. 8 maggio 2009, ore 17.30, Palazzo Incontri (Via de’ Pucci 1, Firenze): L’Associazione Amici della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale e l’Associazione Internazionale Firoetta Mazzei organizzano l’incontro “Fioretta Mazzei: la pienezza dell’umanesimo per l’incarnazione della fede nella storia”. |
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LA VITA Nasce a Firenze il 26 settembre 1923 da Jacopo ed Egidia Chierichetti. La famiglia, di antica nobiltà fiorentina, ha una viva tradizione cristiana. Il padre di Fioretta ha conosciuto don Giulio Facibeni, fondatore dell’Opera Madonnina del Grappa per l’infanzia orfana e abbandonata. Fin da bambina Fioretta frequenta nella propria casa don Giulio, che diventerà per lei, per tutta la vita, un importante riferimento spirituale e di fede operosa ed incarnata. |
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Fin dai primi anni Quaranta, dopo aver completato gli studi liceali, fresca studentessa di Lingue alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, conosce Giorgio La Pira a casa propria, dove il giovane professore di Diritto romano è spesso ospite dell’amico Jacopo Mazzei. Nel 1943, ospite dei Mazzei dopo la fuga da Firenze dov’era ricercato dai fascisti, La Pira spiega la Summa teologica a Fioretta e le conversazioni si allargano al grande tema della nuova Costituzione. |
A partire dal 1944 Fioretta comincia a frequentare la messa di San Procolo animata da La Pira e rivolta ai più poveri tra i poveri di Firenze. Intanto, con altre amiche, si occupa dei ragazzi del suo quartiere, san Frediano, spesso trascurati o in situazioni di povertà. Per loro, le cui famiglie non possono certo permettersi le vacanze, Fioretta apre una casa in montagna, Metato, a Vallombrosa che costituirà, fino ad oggi, un luogo di incontro fraterno, di riposo dello spirito, una scuola di vita. |
Vedi anche: FIORETTA MAZZEI: La nuova solidarietà |