Il monaco in catene

Pubblicato il 12-05-2023

di Agnese Picco

Durante scavi archeologici effettuati nel sito di Khirbet el-Masani, circa quattro chilometri a nordest di Gerusalemme, è stato scoperto lo scheletro di un monaco bizantino, risalente al V sec. d.C., sepolto con pesanti catene di ferro dal peso di decine di chilogrammi.
La tomba è associata a un complesso monastico di epoca bizantina, oggetto di scavi estensivi a partire dal 2017 da parte di un team di archeologi dell’Israel Antiquity Authority, guidato dal dott. Gaby Mazor.
Il sito, uno dei monasteri rurali situati intorno a Gerusalemme, comprende il monastero vero e proprio, una stazione di posta per i viaggiatori e una chiesa con tre absidi, costruita con pietre di calcare finemente lavorate.

L’edificio è stato identificato come la chiesa dedicata a San Zaccaria dal suo costruttore, il prete Sabinus.
Nel proseguire degli scavi, vicino a due celle chiuse a forma di nicchia poste nell’abside centrale della chiesa, è stata trovata una tomba a cista, formata cioè da una scatola di pietra, contenente uno scheletro incatenato con anelli di ferro.
Le costrizioni erano poste attorno al collo, alle mani e ai piedi.
Si tratta probabilmente di un monaco ascetico bizantino. In questo periodo infatti alcuni monaci sceglievano una vita di privazioni fisiche e sensoriali per dedicarsi alla preghiera e alla vita spirituale. Secondo le fonti scritte, in alcuni casi l’ascetismo prendeva forme estreme: i monaci vivevano in cima a colonne, nel deserto o si incatenavano a una pietra.

L’ascetismo è una corrente religiosa tipica della Siria del IV-V secolo d.C., dove vissero famosi monaci asceti come Simeone Stilita che visse, dice la leggenda, per 37 anni in cima a una colonna.
Il fatto che si trovi traccia della pratica religiosa anche in questa zona, molto lontana, apre le porte a nuovi studi sulla sua reale diffusione.
Lo scheletro incatenato di Khirbat el- Masani, che probabilmente era un monaco che viveva nel monastero annesso alla chiesa o poco lontano, non è un ritrovamento unico.
Infatti nel 1991 l’archeologa Elena Kogan-Zehavi fece una scoperta simile a Khirbat Tabaliya, tra Gerusalemme e Betlemme.
 

Agnese Picco
NP febbraio 2023

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