Italia in fiamme

Pubblicato il 11-01-2022

di Carlo Degiacomi

Anche quest'estate in Italia gli incendi hanno danneggiato per oltre tre mesi tante località: prima la Sardegna con gli olivi centenari di Oristano, poi la Sicilia con l'oasi naturale di Simeto, Catania, Enna, Palermo, Ragusa; il Lazio a Castelporziano; le Marche a Castelfidardo e Porto Recanati. In Abruzzo la pineta dannunziana, in Molise San Giacomo degli Schiavoni; in Calabria il parco nazionale dell'Aspromonte e poi ancora…
Dall'inizio dell'anno al 19 agosto sono stati bruciati dalle fiamme oltre 140.000 ettari di bosco. Il 2021 è l'anno peggiore per gli incendi. Il dato fornito è sottovalutato del 20% perché non registra gli incendi di dimensioni inferiori a 30 ettari. Tra le conseguenze non solo la distruzione del paesaggio, degli animali, della biodiversità, del loro habitat, di alberi centenari, ma anche la distruzione del suolo fertile e dell'humus che richiede tempi lunghi di rigenerazione. A volte si è provocato un danno irreversibile anche alle provviste di acqua delle falde sotterranee perché il suolo buono del bosco filtra e assorbe l'acqua della pioggia impedendole di dilavare e scorrere via con violenza. Un problema di grande spessore che porta le associazioni ecologiste ad affermare che gli incendi sono una delle principali emergenze socio-ecologiche della nazione.

Dal 1970 al 2020 si sono verificati circa 430.000 incendi su superfici boscate e non boscate, con una media di circa 8.500 eventi l'anno e una media di 12 ettari per evento. Circa 2,7 milioni di ettari di aree boscate, con molti incendi che si ripresentano sulla stessa superficie bruciata in anni precedenti. Per i soli incendi forestali, gli anni peggiori sono stati il 1993, 2007 e 2017, avendo ciascuno di essi superato la soglia dei 100mila ettari di bosco bruciati.
In Italia gli incendi hanno causato l'emissione in atmosfera di una quantità di gas-serra equivalenti a 6,8 milioni di tonnellate di CO2. Il sesto rapporto di valutazione, dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), pubblicato ad agosto, chiede di inserire la lotta agli incendi forestali nelle politiche di tutela ambientale e di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici per evitare che le foreste diventino, con il rischio crescente di incendi, esse stesse parte del problema invece che parte della soluzione al global warming. Si calcola che il danno per la distruzione di un ettaro equivalga a 10.000 euro. In media per ripristinare le condizioni di partenza in zone non speciali (con alberi e ecosistemi particolari) ci vogliono almeno 15 anni.
Da anni si discute sugli interventi di monitoraggio, sorveglianza, pronto spegnimento, repressione. Le misure preventive poi riguardano anche l'educazione, il rispetto dei beni comuni, le politiche di rivitalizzazione dell'economia delle aree rurali e del bosco che produce valori tangibili (legname, funghi, tartufi, castagne) e servizi turistici, ricreativi, culturali, di regime delle acque... Il dibattito pratico – politico riguarda non solo le norme, ma le loro applicazioni e l'utilizzo non sperperato dei fondi. Essendo materia delle Regioni non c'è un coordinamento nazionale reale. I dati del catasto incendi non sono aggiornati. Il 44% dei Comuni non li hanno mai utilizzati. A seguito degli incendi del 2021, il 2 settembre il Governo ha approvato il Decreto Incendi che affida al Dipartimento della Protezione Civile il compito di stilare ogni tre anni il Piano Nazionale per il rafforzamento delle risorse umane, tecnologiche, aeree e terrestri necessarie. Per acquisire strutture attingeranno anche ai fondi Pnrr (europei). Intanto gli enti territoriali dispongono di 100 milioni per il contrasto agli incendi boschivi.

Può cambiare qualcosa? Le associazioni ecologiste hanno chiesto alla politica di prendere provvedimenti necessari. In Italia circa 1/3 della superficie (11,4 milioni di ettari) è coperta da boschi di cui il 32% fa parte di aree protette. Singole persone, associazioni ambientali, comuni, aziende, enti, stanno cercando di aumentare il numero degli alberi dentro e fuori le città. La delinquenza praticata con gli incendi può far sembrare inutile ogni sforzo di questo tipo che invece è fondamentale anche per dire "basta!" alla maggior parte delle pratiche assurde che abbiamo descritto.


Carlo Degiacomi
NP ottobre 2021

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