L’aspetto sociale di Maria

Pubblicato il 02-11-2020

di Giuseppe Pollano

Maria nel Magnificat, senza scendere dal suo essere misticamente in Dio, dà uno sguardo realistico e severo alla storia come è. Dal «grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente» passa subito a «la sua misericordia si stende su quelli che lo temono». Come a dire che Dio, attraverso Maria e il Cristo, solleva il mondo, perché vuole che tutta l’umanità sia pervasa dalla sua verità e dal suo amore. Lo sguardo di Maria cade su una umanità che, invece, è lacerata da rapporti interpersonali profondamente corrotti. E non sta zitta (Lc 1,51-55). Dio spiega la potenza del suo braccio e allora i superbi sono dispersi. Il termine greco è quello del seminatore che butta via il seme, quindi “polverizzati” nei loro progetti. Maria dice in modo chiaro ai superbi di ogni tempo che Dio li polverizzerà. Questo discorso passa a noi, ne diventiamo i portatori e i profeti, quindi la storia diventa per noi un grande impegno.

Ha rovesciato i potenti dai troni: la logica del mondo è che alcuni sono potenti e molti altri no, che i potenti strapazzano gli altri che per questo ne soffrono e rimangono infelici. Ebbene, grandi o piccoli, noti o ignoti, i potenti nel piano di Dio stanno per essere rovesciati.
Ha innalzato gli umili: ricordiamo il vangelo (Mt 23,12: chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato).
Ha rimandato a mani vuote i ricchi: il vangelo ci ricorda (Mt 13,12; Mc 4,25; Lc 19,26) che sarà tolto a quelli che non hanno anche quello che credevano di avere.


Giuseppe Pollano
NP agosto / settembre 2020

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