L'uomo al centro

Pubblicato il 20-04-2024

di Gian Maria Ricciardi

"L’uomo prima di tutto” (Giovanni Paolo II ). E deve tornare al centro del nuovo corso d’Italia e d’Europa, quello che chiamano “il nuovo rinascimento” dopo il black out della pandemia, lo strazio di due guerre, una alla porta dell’ Ucraina, l’altra nella “Terra Promessa”, e i fulmini di fuoco sul canale di Suez.

Anche l’intelligenza artificiale deve venire dopo. Se le persone tornano “fondamentali”, gli industriali non avranno mano libera di portare le lavorazioni nei paesi del terzo e quarto mondo o in giro per l’Europa, creando povertà in Italia e sfruttati là.
Così gli scienziati e i politici terranno alta la considerazione per la vita, sia sul nascere che sul finire, rispettando dignità e dolore.
E la scuola sarà sempre di più luogo di formazione, di cultura, di sapienza, di estro e di fantasia e non avranno più spazio le baby gang che, invece, sono tornate a ripopolare non solo le periferie delle grandi città, ma anche le frazioni dei piccoli paesi. Così i “pronto soccorso” degli ospedali saranno di nuovo luoghi di cura sereni e non di barelle strapiene negli ospedali, di aggressioni a medici e infermieri, a mani e a parole. Invece, quelli italiani sono tra i più vecchi d’Europa così come pure i valorosissimi medici. C’è il rischio che “il nuovo che avanza” sia troppo impregnato di vecchio.

Se l’uomo non è al centro, continuerà a proliferare il lavoro in nero, malpagato, (stanno offrendo 300 euro per lavorare tutto il mese i week end), lo sfruttamento soprattutto dei giovani che, mai più, riusciranno a costruire i loro sogni.
Per loro, deve tornare in funzione “l’ascensore sociale” che, negli anni passati, ha permesso anche ai figli di povera gente (come me!) di raggiungere i massimi livelli: nelle imprese, nella politica, nella scienza.

Ci deve essere un “patto tra anziani e giovani”, un patto tra generazioni.
Quelli coi capelli bianchi devono smetterla di svilire le nuove generazioni; queste di dimenticare ciò che è stato fatto con grandi sacrifici.
Se la donna e l’uomo, con i loro valori e le loro dignità, stanno di nuovo al centro si può, come dice papa Francesco, riprendere a sognare.

Invece, scorrendo la realtà, è ancora tutta un’altra storia: le code alla Caritas sono sempre più lunghe; chiudono aziende della Stellantis come anche piccole realtà; cresce la cassa integrazione; i poveri (sono statistiche!) muoiono di più perché non possono curarsi; Ilaria Sotis in catene da Budapest è in’ immagine indecente; la pena di morte in America e le decapitazioni in Medio Oriente proseguono; stupri e femminicidi non si fermano; i trattori e i contadini sono in piazza perché esasperati e hanno ragione; un bimbo di un mese è stato per un po’ in carcere con la madre; i budget della sanità sono sempre centellinati; l’odio devasta Israele e la Palestina e l’dio avanza, di qua e di là. È cronaca di giornata, anche se amarissima.
 

Gian Mario Ricciardi
NP marzo 2024

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