La relazione cambia il mondo

Pubblicato il 10-05-2021

di Roberto Lerda

All'ospedale di Negrar (VR) lavora da anni come coordinatrice infermieristica Marina Vanzetta, una donna che non si arrende di fronte alle difficoltà e alle sofferenze. Dopo l'impegno in reparto continua come volontaria del 118; proprio per questa sua determinazione è tra i nuovi Cavalieri della Repubblica. «Quando ho scoperto che ero stata scelta dal presidente Mattarella – racconta – la mia reazione è stata di stupore e mi sono chie­sta il perché fossi sul sito del Quirinale come cavaliere; non ho fatto niente! Ho fatto solo qualcosa che noi infermieri facciamo sempre, cioè stare vicino al paziente in ogni momento della loro storia di malattia».

Infatti, nella terribile prima ondata di Covid era stata inviata in una casa di riposo per occu­parsi di una signora anziana con grave insuffi­cienza respiratoria; anche se dal punto di vista clinico non si poteva più fare niente, Marina l'ha accompagnata fino all'ultimo respiro. «Per me è stato normale e vivo il premio come un riconoscimento a tutta la professione infermie­ristica.

Per noi il tempo di relazione è tempo di cura e la relazione passa anche attraverso lo sguardo, il tocco, il contatto. Il virus ci sta im­ponendo tutt'altro: distanziamento, l'evitare il contatto… Quindi la nostra è una lotta impari, ma abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo, ci siamo riusciti e ci stiamo riuscendo anche adesso a essere vicini pur stando lontani».

A chi le chiede perché ha scelto di fare l'infer­miera Marina risponde con emozione ricor­dando la malattia di sua nonna: «Mia nonna aveva gli occhi chiusi, non la riconoscevo più, era molto cambiata in pochi mesi, ho toccato il letto e mi stavo girando per venire via e mia nonna mi ha chiamato per nome; io mi sono avvicinata, l'ho toccata e lì ho deciso che sarei stata infermiera».

La storia di Marina ci inse­gna che la nostra vita è l'intreccio di tanti fili che rappresentano i nostri incontri e le nostre relazioni, che ci cambiano e grazie a cui anche noi possiamo cambiare un po' il mondo.

NP Febbraio 2020

Roberto Lerda

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